VITALIZI AGLI EX PARLAMENTARI, BOERI: “ODIOSI PRIVILEGI”

Tito Boeri all’attacco dei vitalizi agli ex parlamentari rispondendo a una lettera inviata dal presidente dell’Associazione degli ex deputati e senatori, Gerardo Bianco, per difendere i diritti dei suoi rappresentati. Il numero uno dell’Inps definisce le rimostranze espresse “alquanto anacronistiche” affermando che a suo parere “non rendono un grande servizio all’immagine del Parlamento”. Boeri punta il dito contro quelli che ritiene “odiosi privilegi esistenti nel passato” spiegando che gli componenti delle Camere, a differenza dei normali lavoratori, vedono i propri redditi lievitare sensibilmente anche solo dopo una sola legislatura. Boeri chiede che vengano introdotti dei precisi requisiti per poter accedere ai vitalizi: in sostanza dovranno esser concessi solo a chi dimostra di esser disoccupato o con redditi bassi. E’ vero che i vitalizi dei parlamentari non rientrano nelle competenze istituzionali dell’Inps, questa la sua premessa in risposta a Bianco, ma di fronte alle sfide del sistema pensionistico nel suo complesso non si può non prendere in esame anche le prestazioni oggi non gestite dal suo istituto.

Fatto questo preambolo, Boeri non risparmia gli affondi. “Sarebbe davvero molto gradito se da parte Sua e della Sua associazione – afferma – venissero proposte tali da portare il livello dei vitalizi netti in linea con quanto versato dai parlamentari durante la loro carriera alla Camera e al Senato”. E, ancora, “se davvero l’intenzione è quella di rendere il vitalizio delle persone da Lei rappresentate un’assicurazione contro forti riduzioni del reddito, sarebbe opportuno introdurre requisiti di accesso di tipo categorico o con prova dei mezzi (il fatto di essere disoccupato o di avere redditi al di sotto di una soglia), cosa che non mi risulta sia stata mai fatta”.

Boeri non manca poi di confrontare la situazione degli ex parlamentari a quella della maggior parte dei lavoratori, per mettere in luce alcune evidente discrepanze: “gli ex deputati e ex senatori – afferma – mediamente godono di incrementi molto significativi dei loro redditi dopo anche una sola legislatura da parlamentare rispetto alla loro condizione precedente”. Al contrario, per quasi tutti gli altri lavoratori la perdita di un lavoro comporta forti tagli dei propri redditi. E’ anche alla luce di queste considerazioni che le rimostranze avanzate da Bianco a Camera e Senato, ad esempio riguardo allo sganciamento dei vitalizi dagli assegni previsti per gli ex-giudici della Cassazione, sono definite da Boeri “come cittadino, prima ancora che come presidente dell’Inps, alquanto anacronistiche” e dannose per l’immagine del Parlamento “in questo momento di diffuso disagio economico”. A suo parere, piuttosto, gioverebbe all’immagine del Parlamento “fare un’operazione di trasparenza” sulle regole che hanno storicamente guidato la concessione dei vitalizi e dei loro importi.