Usura, Mattarella: “Più cultura della legalità per sconfiggere lo strozzinaggio”

“I progressivi successi nel contrasto all’usura, raggiunti grazie alla mobilitazione della magistratura e delle forze dell’ordine, non sono sufficienti per sconfiggere lo strozzinaggio. Per raggiungere tale obiettivo è determinante la promozione di una nuova cultura della legalità” nell'”agire quotidiano” e nell'”etica pubblica“. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio all’assemblea annuale della Consulta Nazionale Antiusura. “L’usura è una piaga dolorosa per la società” che rappresenta un canale privilegiato di speculazione per i gruppi criminali” e colpisce “persone in stato di bisogno” che poi “vengono ancor più trascinate, pregiudicando irrimediabilmente anche le proprie famiglie”, ha spiegato il Capo dello Stato, secondo il quale, “l’attività che silenziosamente ma efficacemente la Consulta svolge è la dimostrazione che lo Stato funziona laddove i suoi cittadini si impegnano concretamente e con professionalità per il bene della comunità”.

Sempre oggi Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale della cooperativa, ha inviato un messaggio alle decine di realtà italiane che operano nel settore. “Possiamo vincere le grandi sfide che abbiamo di fronte, dalla trasformazione tecnologica ai cambiamenti climatici, ponendo al centro la persona, la tutela del lavoro e dell’ambiente, il rafforzamento della coesione delle comunità e dei territori, con particolare impegno per quelli più emarginati e fragili” ha sottolineato il Presidente.

L’attenzione alle fasce più vulnerabili e la responsabilità per l’ambiente in cui viviamo “sono fondamentali per una società giusta e una crescita equilibrata”, ha continuato il messaggio di Mattarella, nel quale si legge che il recente inserimento di indicatori di benessere equo e sostenibile nel ciclo del bilancio pubblico “è, in questo senso, un progresso nel riconoscimento di questi valori anche nelle scelte delle politiche pubbliche. Le diseguaglianze, oltre che sul reddito si misurano sull’accesso ai servizi e beni primari, alle opportunità, e sulla possibilità di partecipare alla vita democratica, economica e sociale”. Il movimento cooperativo in Italia, ha concluso il capo dello Stato “ha una lunga tradizione di attenzione alla persona e allo sviluppo della sua dignità. Negli ultimi anni ha saputo contribuire allo sviluppo del Paese creando occupazione, con un modello di impresa che sa valorizzare l’apporto dei giovani e del lavoro femminile, e un approccio inclusivo, attento alle persone svantaggiate“.