UNIONI CIVILI ALLA CAMERA, IL PD SPINGE PER UN’APPROVAZIONE RAPIDA

Dopo il sì del Senato l’iter che porterà all’approvazione del ddl sulle unioni civili, nelle intenzioni del Pd, dovrà essere rapido e serrato. Il testo è approdato alla Camera ed è stato assegnato alla commissione Giustizia, presieduta da Donatella Ferranti che dovrebbe esserne la relatrice. Mercoledì verranno stabiliti i tempi in Commissione ma i dem puntano all’approvazione definitiva in aula ad aprile al massimo.

Il ddl Cirinnà infatti viene considerato in ambienti parlamentari Pd una questione chiusa, blindata. Incassata a Palazzo Madama, dopo un accordo tra Pd e Ncd che ha portato allo stralcio della stepchild adoption, quella che oggi il premier Matteo Renzi ha ammesso essere una legge “non perfetta”, con “dei limiti” ma che “segna oggettivamente un grande passo in avanti per i diritti dei cittadini omosessuali e quindi per i diritti degli italiani”, la battaglia si sposta sul tema delle adozioni. Una riforma del sistema “che riguarderà tutti”, non solo i gay, come promesso ieri dal vicesegretario Pd Debora Serracchiani, è all’ordine dell’assemblea del gruppo Pd convocata mercoledì sera alle 20.30 con all’ordine del giorno proprio “una discussione preliminare” sul tema. Assemblea alla quale per ora non è previsto partecipi il premier e segretario Matteo Renzi. Nei giorni successivi i dem presenteranno una proposta di legge a prima firma del capogruppo Ettore Rosato che però non sarà un testo chiuso.

“Si tratta – spiega Walter Verini, capogruppo Pd in commissione Giustizia a Montecitorio – di riformare una legge, la numero 184 del 4 maggio 1983, che esiste da 30 anni e che deve riguardare le adozioni internazionali ma anche la stepchild adoption, ovvero il tema dei minori che già vivono nelle famiglie omosessuali: si tratta di circa 600 bambini che attendono. Dobbiamo distinguere la vicenda della maternità surrogata che tutti vogliamo scoraggiare e mettere al centro i minori. Basta con i toni da stadio, con gli estremismi, con gli integralismi”.

I centristi però hanno già messo le mani avanti, ieri con il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, oggi con quello per gli Affari Regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa: “E’ giusto affrontare in termini costruttivi il tema delle adozioni. Un diverso approccio – avverte, intervistato dal Messaggero – sarebbe da respingere: quello desumibile dalle dichiarazioni di chi, in modo disinvolto, ha sostenuto che la legge va cambiata per inserire quello che non è stato inserito nelle unioni civili. Questo sarebbe profondamente sbagliato. Un conto è un obiettivo di revisione complessiva, altro è usare questa proposta come un pretesto per far entrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta”.