Tria: “Debito giù di un punto all'anno”

Crescita dell'1,6% nel 2019 e riduzione del debito di “un punto l'anno“. Sono questi gli obiettivi della manovra economica del governo dichiarati dal ministro dell'Economia Giovanni Tria che, in un'intervista al sole 24 Ore smentisce di volersi dimettere. Quella programmata per il debito, sottolinea Tria, “non è una discesa forte ma è maggiore di quella realizzata negli ultimi anni. E sarà garantita anche da una clausola di salvaguardia sulla spesa che sostituisce le clausole sulle entrate fiscali utilizzate finora in ogni manovra per scrivere obiettivi di deficit e debito poi sempre rivisti”. 

Nessuna sfida all'Europa

Nell'intervista, il ministro Tria riconosce come legittime le “preoccupazioni europee, e del fatto che i livelli di deficit previsti non rispondono agli accordi Ue”. “Ma – precisa – non si tratta assolutamente di una sfida all'Europa. Può non esserci una coincidenza di valutazione su come operare in modo anticiclico in una fase di frenata dell'economia, ma è essenziale dare una prospettiva chiara a famiglie e investitori per evitare effetti prociclici. Se questo viene compreso, si può aprire una discussione e il giudizio sul 2,4% può cambiare”. Cruciale sarà il ruolo del “piano straordinario di investimenti”, al quale “il livello di deficit deciso dà spazio”. “Senza questo piano – sottolinea il ministro – il deficit programmato sarebbe stato del 2,2% l'anno prossimo, e del 2% a fine triennio. Ma ho detto e ribadisco che il rilancio degli investimenti pubblici è fondamentale per recuperare il gap di crescita che ormai da dieci anni ci vede un punto sotto dalla media dell'Eurozona”.