Toto Quirinale. Ecco i papabili per la corsa al Colle

Dopo le dimissioni di Napolitano i partiti si muovono, dialogano, cercano l’accordo per chiudere la partita del Quirinale il prima possibile. Tutto ruoterà, ancora una volta, sull’asse Renzi-Berlusconi che ha i numeri per arrivare presto all’elezione del nuovo capo dello Stato. E forse non è un caso che il premier continui a dirsi sicuro di arrivare a dama entro la fine di gennaio. Se il patto del Nazareno dovesse reggere (e salvo il sabotaggio di possibili franchi tiratori in quota Pd) la votazione giusta potrebbe essere la quarta, vale a dire la prima a maggioranza assoluta. Ma qual è il nome che potrebbe mettere d’accordo i due leader? Di sicuro non quello di Romano Prodi, nonostante risulti uno dei più quotati. Berlusconi non apprezza l’ex rivale ed è difficile che possa appoggiarne l’ascesa al Colle. Rimanendo in area dem sarebbe più possibile la scelta di Walter Veltroni, che tuttavia è fuori dalla politica da tanto tempo.

Una donna potrebbe essere la scelta giusta: tra queste spicca il nome di Roberta Pinotti. L’attuale ministro della Difesa proviene dal Pd ma non ha una connotazione politica eccessiva, per questo potrebbe andare bene a Berlusconi. Minori chance sembra avere la Severino che, con il ritiro di Emma Bonino per motivi di salute, rimane l’unica donna in lizza. Possibili outsider potrebbero essere Piero Fassino e Sergio Chiamparino ma non vanno dimenticati gli evergreen come Giuliano Amato. Per motivi anagrafici è difficile che possa rispuntare il nome di Piero Marini, uscito sconfitto nella ultima elezione. Tra le grandi personalità di caratterizzazione non politica c’è Gustavo Zagrebelsky, ex presidente della corte Costituzionale. Più complicato un ritorno di fiamma per Rodotà, salvo che vada in crisi l’asse tra Renzi e Berlusconi con il premier costretto a cercare l’accordo con il Movimento 5 Stelle.

 

@lullo82