TENSIONI NEL PD, D’ALEMA: “NON LAVORO PER LA SCISSIONE. RENZI METTE IN GIRO QUESTE VOCI “

Massimo D’Alema non ci sta. L’ex premier ha smentito quanti affermano che starebbe lavorando a una scissione del Pd. “Sono rimasto sconcertato da ciò che si è potuto leggere in questi giorni su alcuni organi di informazione secondo i quali io starei lavorando a una scissione nel Pd. Non corrisponde affatto alla verità” ha scritto in una nota.

“Chiunque abbia assistito, e non si trattava di poche persone, al dibattito con Gianni Cuperlo, condotto da Bianca Berlinguer, sabato scorso alla Festa dell’Unità di Firenze – ha proseguito D’Alema – ha potuto rendersi conto della falsità di questa notizia. Ho sempre detto e ripeto che la prospettiva della scissione non è auspicabile”. Dietro le voci che circolano sul suo conto ci sarebbe, secondo il Leader Massimo, una regia precisa. “Comprendo l’origine di queste notizie infondate leggendo che è opinione del presidente del Consiglio che io prepari la scissione o, meglio, che il presidente del Consiglio desidera che ciò venga scritto ancorché non sia vero” ha concluso.

Nel frattempo prosegue il dibattito sulla riforma del Senato all’interno del Pd, con la minoranza pronta a dare battaglia. Vannino Chiti, intervenuto a margine di un convegno in Regione Lombardia, ha invitato nuovamente la maggioranza a coinvolgere tutte le forze politiche. “Se si comincia a fare il pallottoliere per vedere se si fanno con 150 o 160 voti – ha sottolineato – non si coglie il senso di questa riforma”. Secondo il senatore dem è “un dovere migliorare” il ddl introducendo “l’elettività dei futuri membri”.

A suo avviso ci può essere “una larghissima convergenza di forze politiche” che va assecondata. Per l’esponente del Pd non si tratta solo di una questione di rapporti di forza tra parlamentari dello stesso partito o fra Parlamento e Governo. “Ci sono anche i cittadini, come leggiamo nei sondaggi – ha concluso l’ex ministro conversando con i giornalisti al Pirellone – che vogliono superare il bicameralismo paritario ma che se c’e’ un’istituzione vogliono anche eleggere i loro rappresentanti: e’ quindi possibile che i consiglieri regionali siano i nuovi senatori ma eletti direttamente dai cittadini”.