Tajani: “Moscovici non parla a nome dell'Ue”

Qualcuno aveva già parlato di ingerenza dell'Europa sulle elezioni italiane, dopo che il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, aveva lanciato allarmi sui “rischi politici” per l'Unione rappresentati dall'incerto esito delle urne in Italia.

Ora ci pensa però Antonio Tajani, presidente dell'Europarlamento, a smorzare i toni. Intervenuto a Radio Anch'io, ha ricordato che Moscovici “è un commissario socialista francese, non parla a nome dell'Unione Europea“. Ed ha aggiunto: “Che ci sia preoccupazione per l'instabilità è vero, ma credo ci sarà un governo stabile, gli italiani andranno a votare per far contare di più questo Paese”. Sulla proposta di Di Maio di sfondare il tetto del 3% del deficit-Pil, definita da Moscovici 'un controsenso assoluto', Tajani ha sottolineato che il tetto non “è un dogma di fede, si deve vedere a cosa serve” lo sfondamento.

Tajani ha quindi precisato: “Se fossi stato al posto di Moscovici sarei stato più prudente, non avrei fatto quella dichiarazione nel mezzo della campagna elettorale”. Il presidente dell'Europarlamento ha sottolineato che “il messaggio dall'Ue non è quello di Moscovici: le istituzioni europee non devono interferire”.