SUONA LA CAMPANELLA AD AMATRICE, BAMBINI DI NUOVO A SCUOLA

aria

Una campanella segna il lento ritorno alla normalità. Nella frazione di Villa San Cipriano, in un’Amatrice che piange i morti e le devastazioni del terremoto, 170 studenti, tra i 3 e i 18 anni, tornano sui banchi di scuola. Una struttura di fortuna, allestita a tempo da record a una manciata di chilometri dal cratere del sisma del 24 agosto. A tirarla su dal nulla, in appena una settimana, è stata la protezione civile della Provincia autonoma di Trento assicurando agli studenti di Amatrice, Accumoli e frazioni l’avvio regolare delle lezioni.

La scuola

La nuova scuola è sicura e molto colorata, ha 12 aule da 35 metri quadri ciascuna, più altri moduli dedicati ai servizi, per una superficie coperta complessiva di circa 600 metri quadri. Ospiterà gli alunni della scuola dell’infanzia, della primaria, della media e del liceo scientifico di Amatrice e Accumoli. Mentre gli alunni di Cittareale, circa 20, frequenteranno la scuola nel loro comune, grazie a una tenda attrezzata. Gli iscritti a Villa San Cipriano al momento sono circa 170, ma il numero nelle ultime ore è cresciuto perché i genitori che inizialmente avevano deciso di trasferire i propri figli nelle scuole di Rieti sono tornati ad Amatrice anche su invito degli insegnanti.

I docenti

Nel precedente anno scolastico, svolto nella scuola Capranica, oggi ridotta in macerie, gli iscritti erano 269. A guidare l’istituto onnicomprensivo di Amatrice sarà la professoressa Maria Rita Pitoni, stimata docente reatina e volontaria della Croce Rossa Italiana, chiamata dal Miur, solo poche ore dopo la scossa delle 3.36, a rimettere in piedi la comunità scolastica e a convincere le famiglie che i loro figli e lì che dovevano tornare a studiare e non altrove.  A inaugurare l’anno scolastico c’era anche il ministero dell’Istruzione, Stefania Giannini, insieme al presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, e naturalmente ai sindaci di Amatrice e Accumoli.

Charlie Hebdo

La cittadina, rasa al suo dal sisma, ha dovuto fronteggiare anche la satira di Charlie Hebdo, che, in una vignetta, ha scherzato sui morti. Il periodico parigino, il quale ha rappresentato gli abitanti di Amatrice come lasagne tra le macerie, si è giustificato sostenendo che il disegno voleva essere una denuncia contro il malaffare, responsabile della costruzione di abitazioni non sicure. Ma il comune del reatino ha deciso comunque di presentare querela per diffamazione aggravata alla procura di Rieti. Raggiunto dalla notizia la redazione francese si è trincerata dietro un “no comment”.

(foto-Ansa.it)