Spesa alimentare: si assottiglia il ceto medio

Il ceto medio sta scomparendo dai supermercati italiani. Lo rivela la nuova ricerca Nielsen sulle abitudini dei nuclei famigliari italiani, che in questo caso ricomprendono anche i single, sul largo.

Secondo l'azienda internazionale di misurazione e analisi dati, le famiglie italiane sono sempre più “golden” – famiglie in genere in età centrale senza figli e propense ad acquisti premianti per sé e per i venditori, a partire dai prodotti bio – o “low price” – famiglie giovani con figli, con un reddito sotto la media, particolarmente attente al prezzo – con un assottigliamento della categoria di mezzo, vale a dire il ceto medio.

Le tipologie di famiglie

Il panel Nielsen sul largo consumo è costituito da 9.000 famiglie rappresentative della popolazione italiana e al monitoraggio dei loro acquisti in termini di categorie, tipologie di prodotto. Il panel è stato diviso in 5 categorie: traditional, silver, mainstream, low price e golden. I traditional (4 milioni di famiglie) rappresentano famiglie mature con reddito sotto la media, i silver (5,9 milioni di famiglie) sono nuclei famigliari con reddito sopra la media dislocate al nord, i mainstream (6,3 milioni) famiglie con figli giovani (reddito sotto la media).

Migrazione

Nel 2015 solo il 12% era golden, mentre nel 2017 erano il 17,4%. Parallelamente le low price sono passate dal 14,9% al 17,4%. In termini assoluti si tratta di una migrazione verso questi due stili di 2 milioni di famiglie e 6,6 miliardi di spesa annua, un segnale che “rispecchia la più generale polarizzazione economica e il conseguente assottigliarsi del ceto medio”, afferma Nielsen.

“Alla base della nuova chiave interpretativa adottata da Nielsen – ha precisato Christian Centonze, Leader Soluzioni per il Largo Consumo di Nielsen, su Repubblica – c'è la consapevolezza dei numerosi cambiamenti della società italiana: avanzamento dell'età media, riduzione del tasso di natalità, rivoluzione digitale, frammentazione sociale, nuove figure professionali, polarizzazione economica e post-verità. Dinamiche che inevitabilmente hanno un profondo impatto sulle modalità con cui le famiglie fanno la spesa. Registriamo una frammentazione degli stili che se da una parte pone una sfida agli operatori del settore dall'altra offre un contesto ricco di opportunità”.