Siccità in molte Regioni, decretata l’emergenza a Parma e Piacenza

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L’Italia come il Nord Africa. Non solo per il caldo anomalo che sta investendo la penisola nel mese di giugno, ma anche per la mancanza di risorse idriche. L’acqua è ormai insufficiente in diverse regioni centro-settentrionali, tanto che il governo ha decretato per la zona tra Parma e Piacenza lo stato d’emergenza.

Le cause della siccità sono da ricercare nella scarsità di piogge degli ultimi mesi. A rischio sono i raccolti, il bestiame, ma ora anche la vita quotidiana dei cittadini. Quando l’acqua manca, bisogna razionarla con uso predisposto a giorni alterni o con la chiusura del servizio in alcune fasce orarie.

Stato d’emergenza a Parma e Piacenza

Se a Roma la sindaca Virginia Raggi ha stabilito che per tutta l’estate l’acqua comunale dovrà essere usata solo per servizi strettamente personali, nelle province di Parma e di Piacenza il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza stanziando otto milioni e 650 mila euro per far fronte alla crisi. Nel tratto che scorre in Emilia-Romagna, il Po è quasi prosciugato, con rive trasformate in spiagge per improvvisati bagnanti.

L’allarme incendi

Alla siccità si unisce il pericolo incendi. Terre e vegetazioni secche sono infatti l’innesco ideale delle fiamme. Il rischio è aggravato dal fatto che diverse Regioni si trovano sprovvedute di mezzi dinanzi al divampare del fuoco. A lanciare l’allarme è Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, il quale avverte che “ben sei Regioni non hanno ancora mezzi aerei da utilizzare per spegnere le fiamme”. Cinque di queste – Basilicata, Molise, Abruzzo, Marche e Umbria – hanno chiesto un aiuto del governo per essere dotate dei mezzi necessari.

Manca l’equivalente del lago di Como

Il deficit di acqua colpisce in modo particolare, oltre alla già citata Emilia-Romagna, anche Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna. Secondo la Coldiretti all’appello mancherebbero circa 20 miliardi di metri cubi d’acqua, un volume praticamente pari all’intero lago di Como. Di qui la necessità di predisporre subito un tavolo delle Regioni per tutelare contadini e allevatori da possibili danni economici.