Sì della Commissione alla legge elettorale, oggi il testo arriva in Aula

Nella Commissione Affari costituzionali della Camera regge il patto tra Pd, Movimento 5 stelle, Forza Italia e Lega sulla legge elettorale. Per tutta la giornata di domenica 4 giugno, la Commissione è stata impegnata nell’esame degli emendamenti. Nel pomeriggio di lunedì 5 giugno, l’organo approva il testo del relatore Emanuele Fiano con la nuova legge elettorale. Il provvedimento sarà in Aula, oggi, alle 12:00. Dopo aver deto “sì” ai sub-emendamenti, la commissione approva nella sua interezza il maxi-emendamento del relatore Emanuele Fiano alla legge elettorale.

Fiano: “Siamo in dirittura d’arrivo”

“Domani porteremo in aula un testo buono, coerente e razionale”, aveva detto Fiano. “Siamo in dirittura d’arrivo – aveva detto Fiano in mattinata – il lavoro è stato portato sostanzialmente a termine con l’approvazione del mio maxi-emendamento che contiene il corpo della legge elettorale”. Nel pomeriggio restano da votare alcuni emendamenti sulle esenzioni per la raccolta delle firme a sostegno delle liste. “Il fatto politicamente più rilevante è che la legge elettorale sia approvata da una maggioranza larga che rappresenta l’8’% delle forze politiche – aggiunge -. E questo è anche un elemento pacificante: si fa una legge non nell’interesse di qualcuno”

La rabbia dei piccoli partiti

Tuttavia, anche se Pd e Movimento 5 stelle festeggiano l’intesa raggiunta, Alternativa Popolare, Direzione Italia e Mdp criticano le decisioni dei quattro grandi partiti. Ap, in particolare, si appella alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, chiedendo che per la definizione dei collegi uninominali si faccia riferimento al lavoro svolto nel 2001 da un’apposita commissione presieduta dall’allora presidente dell’Istat e non ai dati del censimento del 1991. Altrimenti,riferisce il capogruppo di Alternativa popolare, Dore Misuraca, “si rischia l’imbroglio”. Sulla stessa scia anche Antonio Distaso, deputato di Direzione Italia e componente della commissione, che chiede di assegnare al governo il compito di ridisegnare i collegi e non al relatore.

I punti principali della legge

Questi i punti principale della legge elettorale all’esame dell’Aula:

  • No ai capilista bloccati: in ogni circoscrizione vengono eletti prima i vincenti nei collegi e poi i candidati del listino.Soglia di sbarramento al 5%: in Parlamento potranno entrare solo deputati e senatori collegati a liste di candidati che hanno ottenuto a livello nazionale almeno il 5% dei consensi.
  • Un solo segno sulle schede elettorali: l’elettore dovrà mettere una sola X sulla scheda della Camera e una su quella del Senato. Sulla schede ci sarà il nome del candidato del collegio uninominale, il simbolo del partito e il listino della circoscrizione che sarà da due a sei persone a seconda della dimensione della circoscrizione stessa.
  • Parità di genere: nei collegi uninominali il 40% dei candidati dovrà essere obbligatoriamente formato da donne.
  • Nelle liste bloccate per l’elezione con il sistema proporzionale si dovranno alternare candidati donne e uomini.
  • Proporzionale e maggioritario: il rapporto è stato fissato in 60%-40% a favore del proporzionale. I seggi assegnati con questo sistema saranno 398 alla Camera e 203 al Senato. I collegi uninominali assegnati con il maggioritario saranno 232 per la Camera e 112 per il Senato.
  • Le circoscrizioni: quelle per l’assegnazione dei seggi della quota proporzionale saranno 28. Presentazione delle firme: la procedura per presentare le candidature al Parlamento sarà semplificata e sarà ridotto il numero delle firme necessarie per presentarle.