Sì definitivo della Camera, l'Ue: “Vigileremo”

Dopo l'ok alla fiducia sulla Manovra arrivato nella serata di ieri alla Camera, l'Aula dà il definitivo via libera al testo alla presenza del premier Giuseppe Conte. Si chiude, però, senza la partecipazione di gran parte dell'opposizione, in polemica con il governo per i passaggi che la Manovra ha compiuto sia alla Camera che al Senato, con il voto ultimato senza Pd e Leu. Il via libera definitivo, a ogni modo, è arrivato poco dopo le 16.30, con 313 sì e 70 no. Dopo la fiducia di ieri, stamattina era ripreso l'esame che avrebbe portato al voto finale, scorgendo il traguardo, dunque, di una finanziaria che ha portato con sé discussioni e rimostranze da parte delle opposizioni. Il sì alla fiducia era arrivato con 327 “sì”, 228 “no” e un astenuto e, dopo aver terminato le votazioni, l'Aula ha iniziato l'esame degli ordini del giorno, interrotto alla mezzanotte per riprendere alle 9 di oggi. In mattinata, sono stati esaminati i 244 ordini del giorno relativi al testo, per poi passare alle dichiarazioni di voto finali.

Il voto alla fiducia

Non è stata una giornata facile a Montecitorio, con tensioni e proteste fino al voto sulla fiducia e il timore che, ancora una volta, la seduta potesse essere sospesa. All'esterno, in mattinata, il sit-in del Partito democratico che, nei giorni scorsi, era stata la più agguerrita delle opposizioni contro il procedimento che aveva portato in Aula la Manovra, sia in Senato che alla Camera. Durante la giornata, il posto dei dem viene preso da Forza Italia, con Giorgio Mulè che incalza: “Votatevela da soli la manovra dello sbandamento e dello smarrimento, festeggiate magari con una di quelle pagliacciate modello balcone di palazzo Chigi”. E, ricalcando i gilet jaunes francesi, i deputati Azzurri indossano gilet blu con lo slogan “Basta tasse” e “Giù le mani dalle pensioni”, con il presidente Fico costretto a sospendere la seduta mentre i commessi intervenivano per riportare l'ordine.

 

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Moscovici: “Saremo vigili”

Arriva in serata il commento del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, protagonista del botta e risposta con Bruxelles: “La manovra è quella che tutti noi abbiamo voluto… E' stata fermata la corsa dello spread ed è stata fugata in concreto qualsiasi ombra di Italexit”. E sulla sua permanenza, in uscita da Montecitorio si mostra sicuro: “Non vedo perché non dovrei restare”. Nel frattempo, però, arriva anche il monito dell'Ue: “L'Italia . ha scritto su Twitter Pierre Moscovici – ha adottato la legge di bilancio, dopo lunghe discussioni e momenti difficili. Ne seguiremo attentamente l'esecuzione. Ribadisco di nuovo che il dialogo con la Commissione Ue si è concentrato unicamente sul rispetto delle regole comuni, mai sulle misure individuali”