Segreteria Cgil, la spunta Landini

Sarà Maurizio Landini a rilevare Susanna Camusso alla guida della Cgil. La corsa a due con Vincenzo Colla si sarebbe risolta con un possibile accordo che vedrà il sindacalista emiliano al timone della sigla e l'ormai ex sfidante nel ruolo di vice. Vicesegreteria nella quale, a quanto sembra, dovrebbe rientrare anche Gianna Fracassi, in un'ipotesi di un affiancamento nel ruolo. Un accordo, questo, che avrebbe evitato una possibile spaccatura all'interno della Cgil per il dopo-Camusso, con le discussioni fra le due correnti appianate dalla strategia che vedrà nello schieramento-guida del sindcato una rappresentanza ben bilanciata dell'area Camusso e dell'area Colla. A breve, la commissione elettorale determinerà l'assemblea nazionale, la quale sarà composta da 300 persone. Prevista, vista l'intesa stipulata, una maggioranza quasi assoluta.

La carriera sindacale

Una carriera, quella di Landini, iniziata in età giovanile ma che ha visto la consacrazione a metà anni Duemila, con l'ingresso nella segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici della Cgil (Fiom), della quale diventerà segretario generale l'1 agosto 2010, restando in carica fino al 15 luglio 2017. Negli anni alla guida della Fiom, Landini arriverà a firmare, il 26 novembre del 2016, il rinnovo del primo contratto unificato per i lavoratori metalmeccanici, con Cisl e Uil. Qualche anno prima, la Fiom guidata da Landini entra in contrasto interno con i fronti sindacali di Fim e Uim sulla vicenda della vertenza Fiat in relazione al progetto Fabbrica Italia, con la bocciatura del piano Marchionne (sintomo di un rapporto rimasto piuttosto complesso) con i referendum di Pomigliano e Mirafiori. Un anno più tardi (2012) la Fiom si costituirà parte civile nel processo che porterà alla sentenza (da lui definita storica) di condanna i vertici di Thyssen Krupp in merito all'incidente in cui morirono sette operai nella fabbrica torinese.