Salvini twitta sul blitz, Spataro lo riprende

Ultimamente si parla spesso del rischio di malintesi legato all'utilizzo talvolte eccessivo dei social network per commentare fatti e situazioni. E da tale rischio, nonostante le diversità di caratteri e ruoli, quasi nessuno di noi è esente. La polemica, però, stavolta va a toccare un ambito particolarmente delicato: il procuratore capo Armando Spataro, infatti, si è mostrato critico nei confronti del vicepremier Matteo Salvini, reo di aver pubblicato un post su Twitter nel quale si congratulava con la Polizia di Stato per il blitz nei confronti di un gruppo di persone presuntamente connesso a mafie straniere, ma di averlo fatto quando l'operazione era in corso e per questo, a detta di Spataro, rischiando di comprometterne il buon esito.

La precisazione di Spataro

“Anche a Torino altri 15 mafiosi nigeriani fermati dalla polizia, che poi ha ammanettato 8 spacciatori”. Questo il tweet pubblicato alle 8.57 dal ministro dell’Interno. Troppo presto secondo il procuratore generale, che tira le orecchie al vicepremier: “All’inizio della mattinata odierna – ha scritto Spataro –  il Ministro dell’Interno ha diffuso un tweet in cui, facendo seguito ad altro precedente, afferma: '..non solo, anche a Torino altri 15 mafiosi nigeriani sono stati fermati dalla Polizia', facendo seguire riferimenti ad arresti avvenuti altrove”. Ma non solo. Oltre all'errore di valutazione sulle tempistiche, il procuratore ne fa notare uno anche sulla descrizione di quanto realmente avvenuto: “In relazione ai soli fatti di Torino il Procuratore della Repubblica osserva che, al di là delle modalità di diffusione, la notizia in questione è intervenuta mentre l’operazione era (ed è) ancora in corso con conseguenti rischi di danni al buon esito della stessa; la polizia giudiziaria non ha fermato '15 mafiosi nigeriani', ma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Dda di questo Ufficio, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Torino. Il provvedimento restrittivo non prevede per tutti gli indagati la contestazione della violazione dell’art. 416 bis c.p.; coloro nei cui confronti il provvedimento è stato eseguito non sono 15 e le ricerche di coloro che non sono stati arrestati è ancora in corso”.

La replica di Salvini

Non ha tardato la replica di Salvini: “Basta parole a sproposito. Inaccettabile dire che il ministro dell'Interno possa danneggiare indagini e compromettere arresti. Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il procuratore capo a Torino è stanco, si ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato”. E ancora: “Se il capo della polizia mi scrive alle 7.22 informandomi di operazioni contro mafia e criminalità organizzata, come fa regolarmente, un minuto dopo mi sento libero e onorato di ringraziare e fare i complimenti alle forze dell'ordine”.

La critica del Pd

Il tweet di Salvini è finito in brevissimo tempo nel mirino delle opposizioni, che hanno sollevato la polemica contro il vicepremier, a cominciare dal Partito democratico, con il segretario Maurizio Martina che rilancia la sua critica utilizzando proprio il suo account Twitter: “Senza parole. Salvini invece di fare il Ministro dell'Interno gioca su Twitter con informazioni delicate. La sua ansia di propaganda è fuori controllo”.