Salvini: “Più dello spread, ho a cuore l'agricoltura”

Si prospetta nel bilancio dell'Unione europea, per i prossimi sette anni, un taglio di più di 3 miliardi di euro all'agricoltura italiana“. Ma “vi do la mia parola che il governo italiano non firmerà mai un bilancio che toglie un centesimo agli italiani. Se lo possono infilare nel taschino della giacca''. Lo dichiara in modo netto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dal palco del Villaggio della Coldiretti al Circo Massimo di Roma. “L'agricoltura italiana non sarà sacrificata” – ha aggiunto – e “questo è un impegno del governo”. Perché “mi sta a cuore lo spread perché incide sui risparmi e sui mutui degli italiani”, ha proseguito Salvini, “ma più dello spread mi sta a cuore ogni azienda agricola di questo Paese“.

“Il falso made in Italy Juncker lo dia da mangiare ai suoi figli”

Ma la battaglia di Salvini non è solo di difesa, ma anche di attacco. Il vicepremier ha lanciato questo impegno: “Difendere il made in Italy e non sottoscrivere accordi commerciali che mettono a rischio interi comparti produttivi del Paese“. E ancora: “L'Europa premia il tarocco se non ci permette di mettere l'obbligo etichettare i prodotti italiani”. Salvini ha quindi lanciato un'altra frecciata nei confronti del presidente della Commissione Ue: “Sugli accordi commerciali abbiamo sempre votato contro, a me giran le scatole perché il falso made in Italy ci costa 60 miliardi di euro all'anno e quindi il 'parmesan' o la 'mozzarilla' la dia da mangiare Juncker ai suoi figli”.

Stop alle navi di riso contraffatto

Salvini si è poi pronunciato anche sullo stop ai dazi di prodotti, tra cui il riso, che l'Unione europea ha concesso nei confronti di Cambogia e Birmania. “Non distinguo tra barcone e barcone: è giusto dire no al traffico di esseri umani e sono pronto anche a dire no a qualche nave che ci porta riso e cibo contraffatti. Il no vale per la sicurezza e anche per il diritto alla salute”. Il ministro dell'Interno ha assicurato che “se dovrò alzare la voce anche di fronte a qualche potente multinazionale o azienda farmaceutica che mette fuorilegge la dieta italiana contate su di me”.