Salvini: “Confindustria? Ci lasci lavorare”

C'è qualcuno che è stato zitto per anni quando gli italiani, gli imprenditori e gli artigiani venivano massacrati. Ora ci lasciassero lavorare e l'Italia sarà molto migliore di come l'abbiamo trovata”. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini rispedisce al mittente le critiche avanzate dal leader di Confindustria Vincenzo Boccia, arrivate nella giornata di ieri durante il meeting degli imprenditori alle Grandi officine di Torino: “Siamo qui da sei mesi – ha ribadito il vicepremier – ascolterò tutti, incontrerò tutti, ma lasciateci lavorare”. Nella giornata di ieri, durante l'incontro con oltre 3 mila imprenditori arrivati da tutta Italia, Boccia aveva invitato il premier Conte a incontrare i due vicepremier e a convincerli a impiegare due miliardi a testa dalla Legge di Bilancio per evitare di incorrere nell'infrazione, oppure dimettersi. Il presidente del Consiglio sul punto era stato categorico: “Non c'è nessun vertice, ma quale vertice? Qui si lavora sempre, non c'è bisogno mica di farne…”. E Salvini replica a Boccia anche sulla questione Tav: “Io sono per l'Italia del sì”.

Salvini: “Il 2%? Numeri di giornalisti e commissari Ue”

Intanto, i lavori in Commissione Bilancio alla Camera sono in fase di stallo, con l'esame degli emendamenti ancora fermo e l'approdo in Aula slittato domani alle ore 20. Una seduta tra l'altro piuttosto movimentata, aperta con le opposizioni in pressinge per avere spiegazioni sulla trattativa con Bruxelles, con i leader degli schieramenti pressoché concordi sulla natura delel richieste: “Da giorni e settimane – ha detto il capogruppo del Pd Luigi Marattin – stiamo discutendo di qualcosa che non esiste, sembra che ci sia già un accordo per ridurre deficit al 2%”. Un punto sul quale è intervenuto ancora Matteo Salvini: “Il 2 per cento? Questi sono numeri su cui si esercitano giornalisti e commissari Ue. Noi badiamo alla sostanza e a trovare le risorse. Sarà una Manovra seria, non dipende dallo zero virgola ma dai contenuti. Ci sono investimenti che non ci sono mai stati”.