SABELLI ATTACCA IL GOVERNO: “SCHIAFFI AI GIUDICI E CAREZZE AI CORROTTI”

Si acuisce lo scontro tra magistratura e governo dopo l’approvazione della riforma sulla responsabilità civile dei giudici. Il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, prende spunto dall’ultimo scandalo corruzione per lanciare un messaggio al vetriolo all’esecutivo. “Dove ci sono molti soldi è chiaro che ci sia il rischio che qualcuno voglia approfittarne – ha detto Sabelli -. Vale in Italia come in qualsiasi altra parte del mondo. E’ lo Stato che deve darsi da fare per evitare il rischio di corruzione. Uno Stato che si rispetti dovrebbe prendere a schiaffi, diciamo virtualmente, i corrotti e accarezzare coloro che svolgono il controllo della legalità, cioè i magistrati. Invece purtroppo in Italia è accaduto l’esatto contrario”.

Il leader del sindacato della magistratura ha ricordato un episodio:  “Nel 1994, in piena Tangentopoli, ci si attendeva dal governo un intervento forte di contrasto alla corruzione invece fu approvato un decreto legge che vietava la custodia cautelare in carcere per coloro che erano imputati di corruzione – ha raccontato -. Così svariati indagati e imputati per corruzione furono scarcerati e andarono agli arresti domiciliari. Sono seguite altre carezze di questo tipo… Nel 2002 ad esempio ci fu la depenalizzazione di fatto del falso in bilancio e nel 2005 furono ridotti i termini di prescrizione. Chi semina vento, raccoglie tempesta…”. Sabelli, in ogni caso, ha apprezzato “l’inversione di tendenza rispetto agli anni 90 – ha spiegato a Sky tg 24 – anche se si potrebbe fare di più”. Sulla corruzione “si sta facendo un passo avanti, soprattutto per l’introduzione “di meccanismi premiali per coloro che collaborano” ma serve “fare di più in materia di indagini, cioè estendere alla corruzione quello che è già previsto in materia di mafia e criminalità organizzata”.

Ma le parole di Sabelli non sono piaciute a Matteo Renzi. “Autorevoli servitori dello Stato hanno detto che lo Stato dà gli schiaffi ai magistrati e le carezze ai corrotti – ha replicato il premier rivolgendosi agli allievi della Scuola superiore di polizia a Roma-. E’ falso. Quando si parla di istituzioni si può contestare un singolo fatto, è legittimo e doveroso. Sostenere questo avendo responsabilità istituzionali è triste. C’è bisogno che faccia non la difesa del Governo pro tempore, c’è bisogno di un gruppo dirigente che dimostri che con le istituzioni non si scherza”