Ricostruzione, interviene Renzo Piano

Aconferma delle notizie circolate nelle ultime ore, il noto architetto Renzo Piano si è recato questa mattina nella sede del governatorato della regione Liguria per incontrare il presidente Giovanni Toti in merito alla ricostruzinoe del Ponte Morandi. L'archistar ha portato con sé un plastico con il quale si è realizzata “un'idea di ponte” che, come ammesso dallo stesso Piano, è un suo pensiero fisso dal momento della catastrofe. Quello del Morandi, ha spiegato in uscita dalla Regione, “è un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica… Spero di essere utile, lo faccio con molta convinzione. Bisogna che la città ritrovi orgoglio e riscatto, bisogna ricostruire questo ponte e ripensare l'intera area della val Polcevera”. Per quanto riguarda la costruzione, Piano ha specificato che sarà competenza degli ingegneri ma che sarà “lieto di poter essere utile al progetto perché dietro al ponte c'è l'orgoglio e la bellezza della città”.

Piano: “L'area del Polcevera di grande rilevanza”

Su un eventuale progetto di ricostruzione, Renzo Piano ha spiegato di essersi fatto un'idea “ma è soltanto l'inizio. Un progettista pensa e ragiona aiutandosi con oggetti e schizzi. Da qui a dire che c'è un'idea progettuale è eccessivo, c'è un impegno morale a fare in modo che il nuovo ponte porti con sé i tratti della genovesità, della qualità e un pò della nostra parsimonia. Dev'essere un ponte che esprima tutto questo, ci deve essere il ricordo di una tragedia e il suo elaborarsi nel tempo”. E sui tempi, afferma di non ritenere fattibili né di credere alle tempistiche-lampo: “Credo nei tempi giusti, bisogna fare presto ma non in fretta”. Sull'area circostante al ponte, quella del torrente Polcevera, l'architetto ha spiegato che si tratta di una zona che, pur periferica, è di grande rilevanza: “Ho lavorato sempre sul tema delle periferie, un'area di trasformazione, industriale e ferroviaria, un'area di straordinaria importanza per la città, Genova non può pensare di crescere né verso mare né verso monte, quindi l'area dove passava il ponte ha un grande valore urbanistico”.

Toninelli: “Soldi da Autostrade ma costruiamo noi”

“Autostrade i soldi li mette, ma lo ricostruiamo noi il ponte“. E' quanto ha affermato a Radio Anch'io il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, tornando a parlare della ricostruzione del Ponte Morandi di Genova. “Che Autostrade debba ricostruire il ponte è scontato in termini risancitori – ha detto il ministro – Autostrade aveva per termini di convenzione e di contratto con lo Stato l'obbligo di mantenere le infrastrutture di cui era formalmente proprietaria perla durata della concessione diretta che lo Stato gli aveva dato. Dovrà quindi risarcire il danno sull'autostrada, quelli causati dal crollo, gli immani danni morali e civili che ha arrecato alle famiglie delle vittime, alle case, alle imprese, ai cittadini”. 

“Fincantieri e Cdp? E' un'ipotesi”

Durante il suo intervento all'emittente radio, Toninelli ha inoltre sottolineato che affidare la ricostruzione a Fincantieri e Cassa depositi e prestiti “non è una decisione mia, è una decisione del governo che è compatto sul non permettere più a privati di speculare utilizzando risorse pubbliche“. Il ministro ha chiarito che il governo respingerà quindi il piano di ricostruzione del ponte Morandi che sarà presentato da Autostrade per l'Italia perché “sarebbe una follia, sarebbe irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime. Ma che senso di sicurezza potremmo dare – ha chiesto – a far costruire il ponte a chi l'ha fatto crollare?”.

No alle nazionalizzazioni a tappeto

Le nazionalizzazioni non saranno fatte a tappetto, ha assicurato Toninelli spiegando di aver parlato con i vicepremier Di Maio e Salvini. Il governo, ha sottolineato, è “compatto nel non permettere più ai privati di speculare“, spiegando che però “ci sono casi molto chiari come quello dell'A10 in cui sono stati utilizzati soldi dei contribuenti, dei cittadini italiani per la costruzione di un'importantissima infrastruttura e nonostante ciò è stata affidata ai privati che l'hanno per circa 20 anni utilizzata per fare immani guadagni”. 

Tempi gara? Più preoccupato per la sicurezza

Rispondendo a una domanda sul tema dei tempi della gara, sollevato durante la trasmissione di Radio Anch'io dall'ex ministro Andrea Orlando, e di fronte alla prospettiva dell'affidamento a Fincantieri, Toninelli ha sottolineato di essere più preoccupato “che il ponte venga ricostruito da chi lo ha fatto crollare” più che dai tempi lunghi di un'eventuale gara per l'affidamento dei lavori