Renzi attacca i grillini: “Le sceneggiate stancano gli elettori”

Incassata la fiducia del Senato sul Job act oggi Renzi si è recato al Nazareno in qualità di segretario del Pd. Quella di mercoledì è stata una giornata lunghissima, tesa, con le proteste degli esponenti grillini e la doppia sospensione dei lavori disposta da Piero Grasso. “Ringrazio tutti i gruppi che ieri sono rimasti fino all’una – ha detto Renzi- Le sceneggiate alla fine stanno stancando anche i propri elettori. Noi andiamo avanti”.

Il presidente del Consiglio già ieri, all’esito del vertice Ue di Milano, era stato molto duro con i senatori pentastellati. Oggi il tono è diverso: “Rimane l’amarezza di vedere lanciare dei libri, un fascicolo. Sono immagini molto tristi per cittadini che si domandano che senso ha. Spero si recuperi ragionevolezza. Gli italiani sono stanchi delle sceneggiate di alcuni, ma ieri i senatori hanno fatto un grandissimo passo in avanti”.

Le grane, però, ora per Renzi vengono dal partito Democratico, in cui una minoranza agguerrita continua ad osteggiarlo, specie sull’argomento lavoro. Ieri il senatore Corradino Mineo (che già in estate si era messo a capo di una fronda di 13 parlamentari democrat pronti a uscire dal gruppo) ha ammesso di non aver votato la fiducia. “Quando mi hanno candidato, non c’era certo nel programma l’idea di dividere i sindacati o di dare ragione a Sacconi nella sua crociata contro l’articolo 18 – ha spiegato -. Ma il dato è quello che è: Renzi ha vinto, ha costretto a capitolare i suoi oppositori. Questo gruppo che era di 14 “oppositori” si è diviso, con alcuni che poi hanno votato la fiducia. La cosa più significativa forse l’ha fatta Tocci, che si è dimesso”. E proprio su quest’ultimo è intervenuto il premier questa mattina. “Faro’ di tutto perchè Walter Tocci, che stimo molto, continui a fare il senatore. Ha espresso le sue posizioni ma poi ha accettato la linea del partito”.