Renzi apre alle allenze: “Uniti ma senza abiure”

Una Direzione, come prevedibile, incentrata sul tema dell'unità della sinistra, quella che ha interessato il Partito democratico. Il segretario dem, Matteo Renzi, ha ribadito la compattezza del partito e insistito sulla necessità di una chiarezza interna sull'argomento alleanze, sostenendo che un'eventuale mancanza di tale presupposto “sarebbe oggi un errore. Stiamo per affrontare la campagna elettorale e non rendersi conto di questo significa assumersi una grande responsabilità. Lo sforzo unitario all'esterno deve essere praticato anche all'interno del Pd”. L'ennesimo appello a una stabilità interna più volte mancata nel recente periodo e, nondimeno, a un'intesa con Mdp che potrebbe beneficiare in vista della tornata elettorale, specie dopo quanto accaduto 'singolarmente' alle elezioni siciliane. Su questo punto, però, Renzi è stato chiaro: “C'è una pagina bianca da scrivere insieme del programma sul futuro. Su tutto si può discutere ma non abiurare le cose già fatte”. Un segnale lanciato non solo al nucleo del Pd ma anche al resto degli schieramenti precisando che “migliorarle però, si può”.

“Parlare al Paese”

Cercando di dettare la linea che avvicinerà il Partito democratico alle elezioni, il segretario ha spiegato che “lo sforzo unitario che si chiede all'esterno va praticato all'interno in primis da chi dirige” e che applicare nel concreto tale espressione significa “parlare al Paese”. Anche a questo, ha precisato, serve il viaggio in treno: “Quando hai la possibilità di incrociare le storie con le riforme, quando capisci che la legge sull'autismo ha delle ricadute immediate ti rendi conto che la politica non è una cosa formale. E il viaggio in treno serve anche a rendersi conto di ciò che avviene al di fuori del dibattito politico”. Ribadendo l'intransigenza sull'idea abiurare quanto fatto finora, l'ex premier ha ribadito che “le cose fatte in questi anni hanno prodotto un miglioramento nelle condizioni del Paese, a partire dall'aumento dei posti di lavoro… Chi abiura rispetto a ciò che abbiamo fatto non si rende conto della situazione in cui eravamo sei anni fa”.

Renzi: “Nessun veto su Mdp”

La sfida cardine, comunque, è quella sul futuro che, per Renzi, “è una pagina totalmente bianca da scrivere: o la scriviamo noi o la destra e noi dovremo deciderci se essere capaci di continuare una storia di progresso o tornare ad una storia che sembrava chiusa 6 anni fa. Certo c'è anche M5S ma è ampiamente sovrastimato nei sondaggi e poi con questa legge elettorale o riesci nei collegi a stare sopra il 30 o sei difficilmente competitivo”. Ma il futuro del Pd passa anche dalle alleanze, senza le quali potrebbe essere difficile raggiungere la soglia dei consensi che permetterebbe di arrivare a Palazzo Chigi. Su questo punto, Renzi conferma la linea già tracciata: “Nessun veto su Mdp, sul movimento di Civati e su SI ma chi vuole rompere non troverà da noi nessuna sponda”.

Bersani gela: “Chiacchiere a zero”

Un appello, quello del segretario dem, che è stato raccolto da Michele Emiliano nel suo intervento ma bollato dal leader di Mdp, Pierluigi Bersani: “Basta che si sappia – ha detto da Catanzaro – che le chiacchiere stanno a zero, ci vogliono dei fatti… Renzi si preoccupa sempre di rivendicare quello che s'è fatto: purtroppo c'è qualche milione di elettori che non è d'accordo, che ha un giudizio critico su tante cose che si sono fatte e che vedono che a dispetto delle affermazioni che siamo usciti dalla crisi, abbiamo dei problemi, a cominciare da quello del lavoro. E quindi staremo a vedere, seguiamo il resto della discussione”.