Renzi: “Alitalia non può fallire”. Spunta l’ipotesi Lufthansa, ma i tedeschi smentiscono

Il “no” al referendum sul preaccordo per il salvataggio di Alitalia ha già prodotto il primo effetto: salta la ricapitalizzazione della compagnia e a giorni scatterà il commissariamento. Per garantire la liquidità nei prossimi sei mesi all’azienda commissariata – spiega il Sole24Ore – il governo punta ad ottenere dalla Ue il via libera ad un prestito ponte.

Renzi contro Calenda e Poletti

“Alitalia non può fallire, la questione non può essere affrontata con questo approccio ideologico: vanno cercate altre strade, pensando a tutte le soluzioni possibili”. Lo dice  Matteo Renzi che non nasconde le perplessità sulla posizione del governo, in particolare con i ministri Calenda e Poletti, che avevano escluso a priori il salvataggio di Stato della compagnia di bandiera. Alitalia, è la linea renziana, non può fallire.

Del Rio sull’ipotesi Lufthansa

Su una possibile vendita di Alitalia a Lufthansa – rumors girato insistentemente nelle ultile ore – “nessuna preclusione” anche se “le decisioni spettano agli azionisti. La palla è nelle loro mani”. Lo dice il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio che aggiunge come l’intervento del governo “servirà ad evitare il fallimento. L’azienda verrà venduta al miglior offerente come sta accadendo con l’Ilva”.

“Ma se prima del referendum c’era la garanzia di una nuova ricapitalizzazione, ora – sottolinea – il rilancio diventa molto più complicato. Alitalia è indebolita dall’esito del referendum e i concorrenti non faranno regali”. “Indietro non possiamo tornare. Qualcuno – osserva Delrio – si è convinto che ci sarebbe stato l’ennesimo salvataggio pubblico. Lo dico chiaramente: non ci sarà”. L’unico intervento per ora è quello contenuto nel decreto di correzione dei conti appena entrato in vigore che – ricorda il ministro – “mette a disposizione 300 milioni di garanzie pubbliche. La cifra a disposizione per far volare gli aerei è quella, se sarà necessario stanziare altro lo valuteremo. Ma ripeto: si tratterà solo di accompagnare l’azienda o parte di essa verso un altro azionista privato. Non si torna indietro, nemmeno nel peggiore degli scenari”.

Lufthansa tira il freno

Lufthansa intanto evita di manifestarsi sulla vicenda Alitalia, smentendo di fatto la chiacchiera girata su internet su un possibile acquisto. “Non abbiamo nessun commento. Sono speculazioni e non commentiamo le speculazioni”, ha detto ieri una portavoce del gruppo di Colonia. La Deutsche Lufthansa Ag è la principale compagnia aerea tedesca e seconda in Europa alle spalle del gruppo franco-olandese Air France-Klm.

L’ipotesi Ryanair

L’altro possibile futuro partner di Alitalia è la compagnia low-cost Ryanair, il cui fondatore Michael O’Leary, però, in un’intervista al Sole 24 Ore del 26 gennaio scorso aveva dichiarato di voler “aiutare Alitalia a uscire dalla difficile situazione in cui si è venuta a trovare per la disastrosa partnership con Etihad”, ma che l’acquisto di una quota azionaria “non è sul tavolo”. Un’ipotesi che invece O’Leary aveva avanzato in anni passati, ma era stata respinta da Roma.

I recenti sviluppi della crisi Alitalia potrebbero far cambiare le carte in tavola favorendo Lufthansa o Ryanair, che a questo punto potrebbero permettersi di raccogliere i cocci della compagnia italiana, invece di dover negoziare una (onerosa) intesa.