RENZI AL PARLAMENTO: LA QUESTIONE DEI MIGRANTI È POLITICA

Un caso, forse. Ma Matteo Renzi cita proprio un passo del Vangelo di Matteo (25, versetto 35) per affrontare in Parlamento la questione dei migranti. Sono persone da aiutare – ha detto – famiglie intere che portano addosso i segni della tragedia, della persecuzione, dell’orrore della guerra; non solo numeri e statistiche. Poi l’affondo contro la criminalità: “Combattere i trafficanti di uomini significa combattere gli schiavisti del ventunesimo secolo. Non è solo una questione di sicurezza o di terrorismo, ma di dignità umana. La storia ha già conosciuto un momento in cui si prendevano uomini e si infilavano nei barconi e ciò che sta avvenendo ora con la compravendita di uomini è esattamente una forma di moderno schiavismo”.

Un compito troppo grande perché l’Italia possa farcela da sola: “Sono fiducioso che l’Ue possa cambiare passo e fare l’Ue non solo quando c’è da fare il budget”. E chiamare in causa l’Europa vuol dire parlare non di intervento militare ma di politiche comuni. Di fronte alla strage di migranti “siamo chiamati – ha detto – ad un approccio politico perché è politica la scelta dell’Ue di svolgere un summit straordinario domani, con la necessità di dare una risposta che non sia solo una reazione emotiva, ma politica intesa come capacità di dare una risposta ad un problema articolato. E’ importante che le procedure di asilo siano gestite con un team europeo e dai ministri degli esteri e possano estere patrimonio non solo di un Paese ma di tutti”.

Poi uno sguardo alle polemiche interne: “Non c’è divisione di fronte a queste tematiche, c’è l’Italia; che deve affermare il suo ruolo come ponte verso l’Africa, altro che i dibattiti dei talk show. Permettetemi un sorriso amaro – ha proseguito con un chiaro riferimento a Salvini della Lega Nord -: quando sento in tv ‘dobbiamo scoraggiare le partenze’, si sappia che non si fa con una dichiarazione nel talk show ma con l’alto commissariato dell’Onu in Sudan e Niger e evitando di inseguire la demagogia come sta facendo larga parte opposizione. C’è un limite allo sciacallaggio”.

La replica del leader della Lega arriva via Twitter: “Renzi continua a darmi dello sciacallo? Taccia il becchino incapace, recordman di morti e di sbarchi”.

“La questione riguarda cosa pensiamo dell’Africa. Se non partiamo di lì non possiamo dire niente di sensato. Non sono libici i nostri fratelli che muoiono nel Mediterraneo: vengono da altri paesi in cui fame e guerra la fanno da padrone. Dunque il primo tema è capire se l’Africa diventa l’elemento chiave della politica italiana e mondiale”. Parole tutte condivisibili, ora bisognerà passare ai fatti.