Renzi ai capi della maggioranza: nessun voto anticipato. Alle urne nel 2018

Nessun voto anticipato, il governo andrà avanti sino alla sua scadenza naturale, prevista per il 2018. Lo avrebbe detto il premier Matteo Renzi ai vertici dei partiti di maggioranza, presenti al vertice sulla legge elettorale a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio ha voluto l’incontro per imprimere un’accelerata all’Italicum, rimasto impantanato nonostante i moniti del capo dello Stato.

Negli ultimi giorni il patto del Nazareno con Forza Italia (necessario per avere i numeri in Parlamento) ha vacillato. Silvio Berlusconi, subendo le pressioni dell’ala radicale azzurra, ha preso tempo. Renzi avrebbe fissato la timeline: il testo va approvato entro dicembre al Senato per avere il via libero definitivo alla Camera all’inizio del nuovo anno. Ma, ha rassicurato, incassare la legge elettorale non aprirà la strada per le urne. L’obbiettivo dell’ex Sindaco di Firenze resta quello di andare al voto dopo aver avviato il processo riformatore. La grande sfida di Renzi è quella della Costituzione.

Il premier non ha abbandonato l’idea di un sistema monocamerale con una sensibile riduzione dei poteri legislativi del Senato. Il capo del governo sta tentando di far sottoscrivere agli alleati un cronoprogramma che comprende anche job act e delega fiscale. Sull’Italicum la strada è complicata, molti punti della bozza non convincono i partiti minori. In particolare la soglia si sbarramento preoccupa Ncd. Cicchitto ha detto chiaro e tondo che gli alfaniani non voteranno £mai uno sbarramento alto. Dovrà essere nettamente sotto il 5 per cento. All’8%, poi, è la strage di Fort Apache”. Nel frattempo in via dell’Umiltà si discute sul da farsi. E’ previsto per oggi l’ufficio di presidenza azzurro, all’esito del quale il partito di Berlusconi darà una riforma definitiva sull’accordo di gennaio. Spettatore interessato il M5S che, se saltasse il Nazareno, potrebbe diventare l’interlocutore principale del Pd.