Renzi a San Francisco: “Cambieremo l’Italia”

L’Italia deve cambiare. Matteo Renzi lo ha ribadito anche da San Francisco incontrando oltre 150 start-up e imprenditori del nostro Paese e del settore high-tech. “San Francisco è per molti di voi e noi la capitale del futuro. Il rischio dell’Italia – ha detto il premier- è di città straordinariamente belle ma città del passato. La sfida è trasformare noi stessi gelosi del passato e innamorati del futuro. Faremo di tutto per cambiarla”.

La parola d’ordine usata dal presidente del Consiglio per descrivere quello che sarà l’impegno dell’esecutivo sul punto è stata “rivoluzione sistematica”, “se la facciamo – ha insistito – non saremo mai un paese normale ma diventeremo attrattivi, ma non bastano le riforme se non ci sono idee”.

Da quando si è insediato a Palazzo Chigi Renzi ha dovuto affrontare una classe politica spesso legata a schemi politici e sociali ormai superati. “Il cambiamento è impossibile con una testa striminzita e ripiegata sul passato – ha spiegato – poi è vero che servono le riforme ma anche le idee e io sono qui ad ascoltarvi” ha detto. L’importante, per il capo del governo, è “smettere di piangersi addosso”. Il segretario del Pd si è definito “consapevole che alcune cose vanno cambiate in modo violento ma se voi non ci mettete la forza delle vostre idee e il cervello non si va da nessuna parte”.

Infine Renzi si è rivolto agli italiani emigrati nella Silicon Valley: “L’Italia non sa raccontare la sua storia – ha spiegato – non sappiamo che i nostri ingegneri sono i più bravi del mondo, quando lo dico nei talk show passo per matto, dicono che voglio fare la terapia di gruppo. La foto dell’Italia è una foto con qualità straordinarie ma pochi punti di debolezza incredibili da risolvere”.

Oggi settembre il presidente del Consiglio volerà a New York per il Vertice Onu dei Capi di Stato e di Governo sul clima. Subito dopo incontrerà l’ex Presidente degli Stati Uniti Bill e sua moglie Hillary Clinton, ex Segretario di Stato Usa e possibile prossimo candidato alla Casa Bianca per il Partito Democratico (quello americano s’intende….).