Referendum, Salvini: “Qualunque sia il risultato Renzi farà saltare il tavolo”

“Secondo me Renzi fa saltare il tavolo comunque, sia che vinca il Si sia che vinca il No, con buona pace del Financial Times e dei mercati”. Ne è sicuro Matteo Salvini, che ha risposto dalle domande dei lettori di Ansa.it in vista del referendum del 4 dicembre.

Secondo il leader della Lega quella proposta dal governo è una riforma “diametralmente opposta rispetto a quella che cercammo di fare nel 2006 per il federalismo. “Sciacalli, avvoltoi!”. Salvini si è poi scagliato contro le banche, le agenzie di rating e i media soprattutto americani che hanno preso le difese della riforma Renzi invitando gli italiani a votare ““. “Se Goldman Sachs, J.P Morgan, Financial Times ci dicono di votare sì, è evidente che gli italiani sapranno cosa fare e voteranno No. L’Italia non è un paese in vendita. Difendono Renzi perché lui obbedisce ai poteri forti”.

Il segretario del Carroccio ha poi parlato del futuro del centrodestra anche rispetto all’esito del referendum. “Se Berlusconi – ha avvertito – desse vita ad altri inciuci le nostre strade si allontanerebbero, io voterei subito”. La parola centrodestra , ha aggiunto, “mi fa venire l’orticaria, credo ad una distinzione tra globalisti e sovranisti”. Salvini ha poi spiegato di non essere minimamente preoccupato dal congresso della Lega. “Lo faremo – ha assicurato – escludo il 31 dicembre, lasciamo riposare le persone anche all’Epifania, se non ci saranno elezioni subito entro l’inverno si farà, non è una priorità per elettori ma io ci tengo al rispetto delle regole, in passato non si facevano e a me piace confrontarmi, non parlerò mai male di Bossi ma la si può pensare in modo diverso”.

Per la Lega, ha sottolineato, nel futuro “il modello è quello del buon governo del Veneto o della Lombardia“. Con una scelta della leadership “tramite primarie e quindi nessuna imposizione calata dall’alto”. La sua idea di Europa, ha concluso, “è completamente diversa da quella che stanno governando Renzi e Berlusconi insieme. Chi si allea con noi non potrà essere con un piede a Roma e un altro a Bruxelles. Mi sembra che Toti, Fitto, Meloni abbiano le idee chiare. Aspettiamo il 5 e vediamo chi si aggiunge”.