Reddito e quota 100, via libera del Cdm

E'arrivato dopo poco più di mezz'ora di riunione il via libera definitivo del Consiglio dei ministri al “decretone”. Un ok che fa seguito alla riunione di governo andata in scena stamane a Palazzo Chigi, fra il premier Conte e i suoi vice Salvini e Di Maio, oltre che ad altri rappresentanti dell'esecutivo. In quella sede era già stata trovata la quadra sugli stanziamenti per reddito di cittadinanza e quota 100, i due provvedimenti ritenuti più importanti della Manovra: al termine della riunione, i sentori erano stati più che positivi, con i partecipanti ad affermare che gli ultimi nodi erano stati sciolti e che il Cdm avrebbe approvato il tutto in seduta pomeridiana. “Questo governo le promesse le mantiene – ha commentato il presidente del Consiglio in conferenza stampa – e questi due provvedimenti costituiscono il tassello di una politica economica sociale di cui andiamo fieri”.

Salvini: “Idea di Italia per i prossimi 30 anni”

I numeri approvati oggi resteranno tali e il premier esclude categoricamente (per ora) manovre correttive: “Consentiteci di mettere in opera le cose che facciamo, non è tempo di parlare di manovre correttive. Certo, vediamo che si profila una congiuntura non favorevolissima, ma siamo ottimisti”. Sulla stessa linea anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, che già dopo la chiusura della riunione di maggioranza si era detto soddisfatto: “Sono felice. Tanto impegno e siamo passati dalle parole ai fatti. Più di così, in sette mesi non era facile fare. Quota cento la dedico alla signora Fornero e Monti, è un punto di partenza non di arrivo, obiettivo finale è quota 41; quindi la signora Fornero si prepari piangere ancora. Con queste due iniziative diamo un'idea di Italia per i prossimi 30 anni. Non sono misure temporanee”.

Di Maio: “Norma fondamentale”

Soddisfazione anche per il collega vicepremier Luigi Di Maio: “Le coperture ci sono, in 7 mesi abbiamo raggiunto un grande risultato. Oggi è un giorno storico, in 20 minuti il Cdm ha dato il via libera a una norma fondamentale che istituisce un nuovo welfare state in Italia”. Da qui, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, partirà la realizzazione di tutte le altre norme. Per quanto riguarda l'accesso alla pensione con quota 100 (almeno 62 anni di età e 38 di contributi) per i dipendenti pubblici, si comincerà il 1 agosto del 2019.