Pugno duro contro la droga

Combattere la diffusione di droga usando il pugno duro. Sembra essere questa l'intenzione del governo, almeno della sua componente leghista. In conferenza stampa alla Camera, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato un ddl del suo partito che “prevede il raddoppio delle pene per chi spaccia sostanze stupefacenti e entra nel pieno della cosiddetta modica quantità: non esiste modica quantità”. Secondo il segretario del Carroccio “è urgente combattere lo spaccio di droga, spero che il Parlamento ne prenda coscienza. Il Parlamento è sovrano”. “Bisogna stroncare lo spaccio. Questa proposta di legge assicura che gli spacciatori siano in galera“, sottolinea. “Le pene detentive passano da un minimo di tre ad un massimo di 6 anni e multe da minimo cinquemila, massimo trentamila euro. Si prevede il sequestro dell'autoveicolo e il sequestro della patente”, aggiunge. “I venditori di morte devono scomparire dalla faccia della terra”, conclude.

La critica

“Il mondo alla rovescia: la guerra alla droga di Salvini segue quella di 40 e passa anni fa, portata avanti da Ronald Reagan. Un modello che ha fatto milioni di morti e peggiorato la vita di migliaia di persone. Un ritorno al passato doloroso e insensato”. Questa l'opinione di Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, sul disegno di legge presentato dalla Lega e illustrato dal ministro dell'Interno alla Camera. “Il mondo civile va verso una legalizzazione e una depenalizzazione – aggiunge Civati – all'insegna di un approccio qualitativo e non quantitativo, che si è rivelato fallimentare. L'Italia fa il contrario con Salvini che ha una 'smania di galera' dai tratti ormai ossessivi. Questo da solo spiega molti dei nostri problemi. Il divieto di tutto e per tutti non è servito a nulla, ha solo peggiorato le cose. E ha fatto male alle persone, facendo un grande favore alle mafie, che Salvini dice di contrastare: ma, scegliendo questa strada già battuta e perdente, le favorirà”, paventa Civati.