Province, Di Maio non arretra: “Sono uno spreco”

Va dritto per la sua strada Luigi Di Maio che, sul tema delle Province, non torna indietro: “Sono uno spreco, inutile ammalarsi di amarcord per farle ritornare. Chi le vuole si trovi un altro alleato”. Concetto ribadito durante la presentazione del programma del Movimento 5 stelle per le elezioni europee, forse più per affermare nuovamente la posizione in merito dei pentastellati e dare l'ennesimo altolà agli alleati di governo che per esporre i piani elettorali per il 26 maggio: “Sulla questione morale il Movimento non arretra: comunque si chiami il sottosegretario da noi le regole si rispettano, che tu sia del Movimento o del partito alleato. Questo deve essere chiaro”. Chi invece ha fatto sapere di non vederci chiaro, è stato il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno: “Le Province sono in una situazione ibrida. La verità è che si è fatto finta di eliminarle e non sono state eliminate, bisogna fare una scelta: ridare fiato o eliminarle del tutto”.

Questione Province

Si consuma dunque sul terreno delle Province l'ennesima divergenza nell'esecutivo nel quale, in vista delle Europee, continuano a emergere con sempre maggiore frequenza le differenti vedute sui temi più vari, non solo quelli cardine. Di Maio, sul tema specifico, di dubbi non ne ha: “Le province si aboliscono, non si ripristinano”. E, a supporto della sua tesi, specifica che “il Movimento nemmeno si è mai presentato alle elezioni provinciali”. Su questo punto la scelta è semplice: “Vanno eliminate veramente tagliando poltrone. La soluzione non è certo quella contraria, non è aumentando le poltrone con altri 2500 nuovi incarichi politici che si risolvono i problemi degli italiani”.

Caso Siri

A proposito di casi divisivi, il ministro dello Sviluppo economico è tornato anche sul caso Siri, ribadendo che “il M5s non arretra sulla questione morale” e che sia loro che gli alleati devono attenersi alle regole. Sul tema era intervenuto in mattinata anche il sottosegretario all'interno del Movimento, Carlo Sibilia, secondo il quale Siri “si deve dimettere”, sostenendo però che “se sceglierà di non farlo non si arriverà alla crisi di governo”. E ancora: “Siamo di fronte a una forza politica (la Lega, ndr) che decide di farsi del male da sola. Ma così si fa un danno anche al governo, che sta facendo un gran lavoro contro la criminalità organizzata e la mafia. Ma ogni ombra va allontanata”.