PIOVE SULLE TENDOPOLI, IL MALTEMPO NON RISPARMIA LE ZONE COLPITE DAL SISMA

Il maltempo non risparmia le zone colpite dal sisma, e sono quasi tremila le persone ancora alloggiate nelle 22 tendopoli laziali e marchigiane e nelle 6 umbre. La pioggia ha messo a dura prova per diverse ore le già precarie condizioni in cui si trovano gli sfollati di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo e nel resto delle frazioni.

Il peggio si è temuto nel versante marchigiano del sisma, dove è piovuto in modo più intenso. Una situazione che ha costretto la sala operativa della Protezione civile delle Marche a pianificare in fretta un’eventuale evacuazione per trasferire in “zone sicure” chi è ospite nei campi di Montegallo, Acquasanta Terme, Arquata e nelle frazioni Pescara del Tronto, Pretare, Colle e Spelonga.

Per proteggere le tende dalla pioggia, la protezione civile e i vigili del fuoco hanno steso grandi teli di plastica, mentre, già nei giorni scorsi, era stato distribuito nelle tendopoli un vademecum con le misure da adottare in caso di maltempo.

L’allerta resta alta, non solo per i prossimi giorni ma per ciò che potrà accadere quando le condizioni meteorologiche torneranno a peggiorare. La protezione civile sta spingendo la gente ad abbandonare le tende per usufruire delle altre strutture disponibili, ma va rispettata la volontà delle persone e il loro radicamento al territorio. Il tutto in attesa della costruzione delle casette.

Stesso scenario anche nel versante Reatino. Ad Amatrice e frazioni la notte nei campi è stata altrettanto difficile, anche se non si sono registrati particolari criticità. Le previsioni non promettono nulla di buono. Oltre alle piogge ci si aspetta un brusco calo delle temperature che in queste zone vuol dire nottate molto rigide anche in autunno. Una situazione che potrebbe accelerare ulteriormente la chiusura delle tendopoli.

Nelle zone del disastro la terra continua a tremare: sono state finora più di 9.500 le repliche della scossa di magnitudo 6,0 delle 3:36 italiane del 24 agosto registrate dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Dal 12 settembre all’ultimo aggiornamento, riferito alle 11:00 di ieri, sono stati rilevati 10 terremoti di magnitudo maggiore o uguale di 3.0, per la maggior parte avvenuti nella provincia di Perugia, soprattutto nella zona di Norcia. Di queste scosse le più forti sono state le due di magnitudo 3,9 e 3.7,registrate a pochi chilometri a Sud-Est di Norcia ieri, 15 settembre, a pochi minuti di distanza l’una dall’altra.

La Protezione Civile sta continuando le verifiche sull’agibilità degli immobili colpiti dal sisma. Fino a ieri sono stati eseguiti 4111 sopralluoghi. Per quanto riguarda gli edifici privati, sono finora 3367 le schede di valutazione compilate e acquisite, che indicano 1664 edifici dichiarati agibili (circa il 50%) e 188 che, pur non essendo danneggiati, risultano inagibili per rischio esterno. Sono 1070, invece, gli esiti di inagibilità (più del 30%) mentre 445 sono gli immobili temporaneamente o parzialmente inagibili. Il bilancio complessivo delle vittime è salito oggi a 297.