Pil, Conte: “Possibile un'ulteriore contrazione”

Dopo Bankitalia e Fmi arriva anche l'Ufficio parlamentare di bilancio a parlare di un forte rischio al ribasso sulle previsioni di crescita. Una previsione che ha portato lo stesso premier Giuseppe Conte a dichiarare, nel corso del suo intervento ad Assolombarda, a Milano, di attendersi “un'ulteriore contrazione del Pil nel quarto trimestre: abbiamo dati congiunturali che non sono favorevoli. Non dobbiamo girare la testa, il dato positivo è che non dipende da noi: la Cina, la Germania, che è il nostro primo Paese per l'export”. Sentori tutt'altro che ottimistici in vista del responso che arriverà dall'Istat nella giornata di domani e il presidente del Consiglio ammette la possibilità di una recessione, restando però positivo: “Se nei primi mesi di quest'anno stenteremo – ha aggiunto Conte – ci sono tutti gli elementi per sperare in un riscatto, di ripartire con il nostro entusiasmo, soprattutto nel secondo semestre, lo dice anche l'Fmi”.

Conte: “L'economia crescerà”

Analizzando il recente periodo coinciso con l'approvazione sofferta della Manovra, Conte concede che “abbiamo elaborato una manovra economica che ci ha spinto in una zona molto rischiosa, siamo andati vicino a un procedimento di infrazione, siamo riusciti a scongiurarlo ed è stato importante per il sistema Paese”, tirando comunque un sospiro di sollievo perché questo periodo è ormai alle spalle. Ora, spiega il premier, “abbiamo un'economia che crescerà… dobbiamo lavorare insieme, progettare gli strumenti per far crescere l'economia in modo robusto e duraturo''. Per quanto riguarda i numeri, già nel terzo periodo dell'anno l'Istat aveva parlato di un – 0,1%.

Tria: “Non drammatizzare”

A ogni modo, Conte ha spiegato agli imprenditori di Assolombarda che “a metà febbraio possiamo rendere operativo il piano nazionale per il riammodernamento e la sicurezza delle infrastrutture, con vari miliardi, attraverso la Protezione civile”. Per quanto riguarda i finanziamenti, il premier ha parlato di “sonori miliardi freschi per mettere in sicurezza il territorio e le regioni che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Ne approfitteremo per il sistema viario, per ammodernare le infrastrutture”. Sulle previsioni poco rosee è intervenuto anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria, secondo il quale “non cambia molto per la situazione italiana: credo che il nostro debito sia un buon affare. Ha rendimenti buoni e viene riconosciuto come un debito sicuro, una volta dissipati i dubbi sula nostra partecipazione in Europa”.