Pd-M5s contro il ministro Fontana

Dopo la presa di posizione contro le trascrizioni agli anagrafi di figli di coppie omosessuali, il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, deve guardarsi dalle critiche che gli piovono addosso dal centrosinistra, ma anche e soprattutto dagli alleati di governo del M5s.

Battelli: “I figli non si cancellano”

Il vicepremier Luigi Di Maio sottolinea la contrarietà all'utero in affitto, ma precisa che “poi ci sono i bambini e questi bisogna tutelarli”. Così invece il presidente della commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli: “I figli non si cancellano, sono tutti uguali e vanno tutelati a ogni costo. Ecco perchè trovo che le posizioni espresse dal ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che vorrebbe vietare il riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso nati all'estero grazie a tecniche vietate in italia, vadano riviste. Sono divisive, non in linea con la giurisprudenza italiana ed europea e distanti anni luce dalle posizioni di tutti gli altri stati membri. Ci riportano indietro di decenni“. Secondo l'esponente del M5s “il riconoscimento di un figlio non viola l'ordine pubblico”. Ed aggiunge: “Massimo rispetto per le posizioni personali ma dovremmo sempre tener conto della sensibilità e della realtà dei fatti e, le 'famiglie arcobaleno', sono già da tempo una realtà. Negarla, oltre a essere anacronistico, significherebbe certificare che in quelle famiglie ci si ama meno. E, ovviamente, non è così”. Sulla stessa lunghezza d'onda Chiara Appendino, sindaco di Torino, il cui comune è stato il primo ad effettuare questo tipo di trascrizioni. “Questa amministrazione – sottolinea la prima cittadina – continuerà a registrare sugli atti di nascita l'annotazione che attesta il riconoscimento dei bambini da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso. Proseguiremo su questa strada, per garantire alle bambine e ai bambini il diritto di avere una famiglia in cui l'amore sia l'unica condizione necessaria“.

Sbrollini: “Fontana omofobo”

Secondo l'ex ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, “il governo Lega-Cinque stelle passerà alla storia come l'Esecutivo contro i diritti delle bambine e dei bambini”. “Al di là delle chiacchiere – prosegue Fedeli – così facendo il governo pentastellato danneggia solo un soggetto: le bambine e i bambini. La società è andata avanti, queste famiglie, piaccia o no alla Lega, esistono”. E conclude: “Tutti i bambini hanno pari diritti, tutti vanno tutelati e rispettati. Sul petto di nessuna bambina e bambino è tollerabile mettere il timbro della discriminazione”. Più dura Daniela Sbrollini, senatrice Pd, secondo cui il ministro Fontana “non perde occasione di esternare i suoi giudizi omofobi e discrimina tra famiglie e famiglie invece che impegnarsi per far sì che ogni bambino possa crescere tra persone che lo amano”. Secondo lei “l'attuale assetto del diritto di famiglia non può non tenere conto di quanto sta accadendo in questi ultimi mesi in materia di riconoscimento della genitorialità, ai fini della iscrizione dei registri dello stato civile di bambini concepiti all'estero da parte di coppie dello stesso sesso che fanno ricorso a pratiche vietate dal nostro ordinamento e che tali dovrebbero rimanere”.