Pasqua sotto le attese: previste 4,8 milioni di presenze

La “Pasqua bassa” di questo 2018 influisce negativamente sulle presenze turistiche, con una flessione dell'1,2%. E' quanto emerge dall’indagine di Assoturismo-Confesercenti e Centro Studi Turistici presso un campione di 3.433 imprese ricettive distribuite nelle diverse regioni italiane.

Meno italiani

Se il 2017 si era chiuso, per il turismo, con risultati record, il nuovo anno parte con infatti un altro ritmo. E dopo un primo trimestre positivo ma sotto le attese (+0,9% presenze), per le festività di Pasqua le previsioni sono, per la prima volta in due anni, negative: le presenze complessive dovrebbero attestarsi sui 4,8 milioni, con un calo del -1,2% rispetto alla Pasqua del 2017.

Del resto, la Pasqua “bassa” non ha mai fatto registrare risultati migliori: ma a pesare, nel confronto con le scorse feste pasquali, è soprattutto il calo dei turisti italiani (-2,2%).

Le strutture

Secondo le indicazioni del campione, rimarrà aperta una struttura ricettiva su cinque, i viaggi avranno una durata breve di 2/3 giorni e i fatturati delle imprese sono stimati in calo. La flessione stimata del -1,2% delle presenze e degli arrivi è dovuta soprattutto al calo dei pernottamenti di turisti italiani (-2,2%), mentre il flusso degli stranieri dovrebbe attestarsi su valori di stabilità (-0,2%). Le presenze si concentreranno soprattutto nel sistema alberghiero (3,7 milioni). In generale dall’indagine emerge una festività senza pienoni e all’insegna del mordi e fuggi. Ad eccezione del Nord Ovest e del Sud-Isole, per le quali si stimano valori di stabilità, le altre due macro aere segnano flessioni del -1,9%. Un dato particolare si rileva solo per le regioni del Sud-Isole, dove le imprese hanno indicato un incremento della domanda estera stimato al +3,1%.

Mari e laghi

Un andamento abbastanza disomogeneo è atteso anche per le diverse tipologie di prodotto. I laghi e le località marine registreranno rispettivamente flessioni del -3,5% e -3,8% e a mancare saranno essenzialmente i turisti italiani. Resiste il mercato verso le città d’arte e le località di montagna, grazie soprattutto ai turisti provenienti da oltre confine. Anche l’offerta termale e della campagna/collina saranno condizionate dall’andamento congiunturale del periodo. Per gli arrivi dall’estero è stato segnalato un aumento dei turisti provenienti dalla Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Francia e dai Paesi dell’Est. Un trend di stabilità o di leggero calo è atteso per le provenienze dalla Gran Bretagna, Usa, Russia, Spagna e Cina.

2018 col freno a mano tirato

“Dopo un 2017 positivo, il 2018 parte con il freno a mano tirato”, commenta Vittorio Messina, Presidente Assoturismo Confesercenti. “Se il turismo straniero va sempre bene, su questa Pasqua a pesare è il calo di visitatori previsti italiani: uno stop che speriamo sia momentaneo e dovuto soprattutto alle incertezze meteo, la cui reale entità è stata esagerata da molti media con gravi danni al settore ricettivo. Una penalizzazione in più per un comparto che ha dimostrato un elevato dinamismo nonostante la scarsa attenzione riservatagli. I margini degli operatori, infatti, continuano ad essere messi sotto pressione dalla concorrenza degli abusivi e dall’eccesso di costi burocratici e fiscali che penalizzano il settore”.

Gli stessi turisti, in Italia, sono tassati più che in altri Paesi – prosegue Messina – non solo attraverso un’imposta di soggiorno che è sproporzionata in troppe località, ma anche con un’aliquota Iva sui prodotti turistici più alta rispetto a quella dei nostri rivali. Bisogna che la politica capisca che la competizione turistica è una competizione tra sistemi-Paese e sostenga più convintamente il settore più brillante della nostra economia, anche con un piano di promozione che permetta di andare oltre al turismo mordi e fuggi”.