OK DALLA CAMERA ALLA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Ok dalla Camera alla riforma della Pubblica amministrazione che ora torna al Senato. Il testo è stato approvato con 253 voti favorevoli, 93 contrari e 5 astenuti. Ecco le principali novità.

TRASPARENZA: accesso libero ai documenti e ai dati della pubblica ammnistrazione

DIGITALIZZAZIONE: viene introdotta la carta della cittadinanza digitale, gestita da un dirigente ad hoc. –

LICENZIAMENTI PIU’ FACILI: in caso di azione disciplinare obbligo di portare a termine la pratica, compreso il ricorso alla sanzione più grave. –

LICENZIANBILITA’ DEI VERTICI: basta incarichi dirigenziali che possano essere ricoperti senza preoccupazione di rimozione. Viene infatti introdotto il criterio della valutazione. Se questa e’ negativa, due le possibilita’: o lasciare l’amministrazione dello Stato, o accettare di passare da un incarico di dirigente a quello di funzionario. Inoltre viene introdotta la revoca o il divieto dell’incarico in settori esposti al rischio corruzione, quando c’e’ una condanna (anche non definitiva) da parte della Corte dei Conti al risarcimento del danno erariale per condotte dolose.

ABOLITO IL VOTO MINIMO DI LAUREA: con un emendamento presentato dal Pd e votato la notte scorsa, viene abolito il requisito del voto minimo di laurea per partecipare ai pubblici concorsi.

LOTTA ALL’ASSENTEISMO: passano dalle Asl all’Imps le funzioni di controllo sulle malattie.

FUSIONE DEL CORPO FORESTALE: con un’altra forza dello stato, come i carabinieri. Si prevede inoltre un riordino di tutte le forze.

PARTECIPATE: più facile il commissariamento. Drastica riduzione delle camere di commercio. –

PREFETTURE: stessa sorte delle partecipate. Eliminazione anche degli uffici ridondanti tra ministeri e enti di controllo e garanzia.

GRANDI OPERE: semplificate le pratiche burocratiche per i cantieri. Si calcola un dimezzamento dei tempi. –

NUMERO UNICO PER EMERGENZE: è il 112 e varrà per tutti i tipi di problema o emergenza.

LIBRETTO UNICO AUTO: grazie al previsto trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione, si punta alla creazione di unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.