OCCHIO AL MITOMANE: SU WHATSAPP LA BUFALA DELL’ATTENTATO A ROMA

Quando si rincorrono notizie su possibili attentati terroristici c’è sempre qualche mitomane pronto a lanciare allarmi su attacchi imminenti. Chi ha vissuto quella stagione ricorderà la leggenda che girava nei mesi successivi all’11 settembre, quella di una donna mediorientale incontrata sulla metropolitana la quale invitava il suo interlocutore a non prendere mezzi pubblici durante le festività natalizie. Cambiano i tempi: oggi il passaparola non va più di moda, sostituito da catene di S. Antonio su social network e chat. L’ultima è la registrazione di una finta conversazione telefonica tra una madre e la figlia adolescente che sta girando su Whatsapp.

“Tesoro ascolta, la mamma di (…) lavora al ministero degli Interni – dice la donna – , e al ministero degli Interni arrivano delle notizie che ovviamente non sappiamo noi. Era molto molto preoccupata, e ha detto che la situazione è molto più tragica di quello che ci fanno vedere in televisione, dicono un sacco di bugie. Anche riguardo alla bomba che oggi hanno messo a Lepanto, che poi hanno detto che non era vero ma invece la bomba c’era, e questi dell’Isis vogliono colpire i giovani, le zone della movida. Quindi sono bandite tutte le piazze, dovete rimanere vicino casa, nelle case. Anche nei localini vicino casa, perché noi siamo decentrati non è una zona interessante per loro, ma non vi potete spostare verso il centro, ok? Verso Ponte Milvio. Fate un passa parola, perché più giovani riuscite ad avvertire a non andare in queste piazze e più persone si salvano se questi mettono una bomba”.

La conversazione è diventata subito virale, tanto che il premier Matteo Renzi ha chiesto alla magistratura di indagare per di capire chi l’abbia messa in giro. “In queste ore su Whatsapp sta girando un messaggio falso: ho dato mandato agli inquirenti di capire chi è l’autore perché per me è procurato allarme” ha detto il capo del governo.