Nuova tecnica dei trafficanti per portare immigrati

Le tecniche usate dai trafficanti di esseri umani per trasportare immigrati in Italia si sono affinate da quando il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha chiuso i porti. Ora si fa leva sulla tecnica del considdetto peschereccio “madre”: un'imbarcazione parte dalla Libia che traina una barca carica di migranti, fino a 50-40 miglia dalle coste siciliane e poi “libera” il suo “carico” che prosegue verso l'Italia, mentre lui rientra nel porto di partenza.

Questo il metodo usato lo scorso 2 novembre da sei egiziani. Essi erano a bordo di un peschereccio libico salpato dal porto di Zuwara, individuato, a 50 miglia a Sud di Lampedusa, mentre trainava quella che apparentemente era una barca in legno del tipo utilizzata per stendere le reti in mare, prima da un velivolo del dispositivo di Frontex e successivamente da un elicottero della Marina militare italiana imbarcato su nave Carabiniere operativo nell'ambito dell'operazione Mare sicuro. Un successivo controllo – rileva l'Ansa – ha permesso di evidenziare che il peschereccio stava facendo rientro verso il Nord Africa e la barca, invece, stava facendo rotta verso Lampedusa. Sono stati attivati i sistemi di intervento, coordinati dal comando operativo della Guardia di Finanza, con un dispositivo navale del reparto aereonavale delle Fiamme Gialle di Palermo e mezzi e uomini della Capitaneria di porto e della marina militare. In particolare nave Carabiniere ha inseguito il peschereccio e, una volta raggiunto, gli ha impedito l'ingresso nelle acque territoriali libiche, mentre la barca, con a bordo 68 migranti, di origine bengalese, egiziana e marocchina, entrava in acque italiane e veniva agganciata dal pattugliatore Monte Cimone della Guardia Finanza e trainata fino al porto di Lampedusa. Avviate le indagini, coordinate dalla Procura di Agrigento, è stato accertato che il peschereccio libico bloccato era l'imbarcazione madre ed è stato abbordato da un guardiacoste delle Fiamme Gialle, con la protezione di fucilieri della brigata San Marco imbarcati su nave Carabiniere. Trainato a Lampedusa, dopo ulteriori indagini, i sei egiziani dell'equipaggio sono stati fermati su disposizione della Procura di Agrigento.