Nave Diciotti, ecco cosa sta succedendo

Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, era stato chiaro: se l'Unione europea non accetta di redistribuire i 177 migranti a bordo della Nave Diciotti, a costoro non sarà consentito di sbarcare sul suolo italiano. Da Bruxelles finora non è stato battuto alcun colpo, così l'imbarcazione ha sì attraccato al porto di Catania, ma le persone rimangono a bordo. E così Salvini rincara la dose contro l'Ue: “Prima di chiedere lo sbarco dalla Diciotti, forse sarebbe meglio alzare il telefono e chiedere spiegazioni a Bruxelles e agli altri governi europei”.

L'inchiesta

Il capo del Viminale intende poi capire “se l'Europa, così solerte nel sanzionare e bacchettare il nostro Paese, si degnerà di aprire un'inchiesta nei confronti de La Valletta, dopo i racconti di alcuni immigrati trasportati a Lampedusa e che hanno raccontato di essere stati intercettati dai maltesi, indirizzati e accompagnati verso l'Italia e poi abbandonati in mezzo al mare e in condizioni di pericolo“. Sul tentativo di sbarco a Lampedusa è stata aperta un'inchiesta dalla procura di Agrigento, che ha interrogato 13 delle persone arrivate a Porto Empedocle per evacuazione medica. Un fascicolo “atti relativi” senza reati è stato aperto anche sull'approdo della Nave Diciotti nel molo di Levante di Catania.

Le proteste

E proprio nei pressi del molo è in corso in queste ore un presidio di gruppi antirazzisti per chiedere che vengano fatti scendere i migranti dalla Diciotti. Sul molo di levante ci sono Polizia di Stato, Carabinieri e militari della Capitaneria di Porto, che tengono lontani i giornalisti, ma non le organizzazioni di soccorso e volontari. “E' al limite dell'umanità definire questo uno scalo tecnico – ha detto Claudia Urzì, dell'Unione sindacale di base di Catania, come riporta l'Ansa – quando vi sono a bordo 177 persone in condizioni di assoluto disagio”. Sulla vicenda si sono levate anche due voci femminili del mondo della politica. Secondo Emma Bonino questo atteggiamento inflessibile dell'Italia serve solo ad “aggravare” il suo “discredito ed isolamento”, mentre per Laura Boldrini le persone sulla Diciotti sono “tenute in ostaggio e la credibilità del nostro Paese è in frantumi per un pugno di like“. Sulla terraferma anche Medici Senza Frontiere, che scrive: “Esortiamo le autorità italiane a concedere rapidamente lo sbarco in modo da poter prestare le cure”.

L'Ue batte un colpo?

Ma che l'atteggiamento dell'Italia stia mettendo a nudo le mancanze dell'Europa in tema di solidarietà lo dimostra il fatto che ancora non è arrivato il placet alla redistribuzione, necessario per far sbarcare i migranti a Catania. A tal riguardo una portavoce della Commissione Ue per la Migrazione a cui è stato chiesto sul caso della Nave Diciotti, spiega: “I contatti con gli Stati membri sono ancora in corso, siamo al lavoro per trovare una soluzione al più presto”.