Moavero Milanesi: un europeista alla Farnesina

E' l'altro tecnico scelto da Lega e Movimento 5 Stelle. Ma a differenza di Giovanni Tria, che per la prima volta ricopre un incarico governativo, Enzo Moavero Milanesi, 64 anni, è anche uno degli “esperti” della squadra diretta da Giuseppe Conte 

Terza volta

Nel 2011 venne scelto da Mario Monti per occupare la casella degli Affari Europei. Ruolo nel quale si disbrigò bene, tanto da meritarsi la conferma dal successivo esecutivo guidato da Enrico Letta. Alla Farnesina, però, non era mai stato e viene da chiedersi quale sarà il suo approccio nel momento in cui varcherà la soglia del palazzo razionalista costruito durante il Ventennio, lui che, definendosi “antifascista” convinto rifiutò di sedere alla stessa scrivania occupata da Benito Mussolini. 

Il lavoro da fare

Nato a Roma nel 1954, sposato, con tre figli, è laureato in Giurisprudenza con lode, all'Università La Sapienza di Roma con una tesi in diritto commerciale. Moavero avrà il difficile compito di fare la sintesi tra le istanze sovraniste del Governo e l'appartenenza italiana all'Ue e all'Eurozona. In agenda troverà dossier complessi, a partire da quello libico, su cui l'Italia è chiamata a frenare l'irruenza della Francia di Emmanuel Macron. 

Europeista 

Europeista anche se in passato si è detto “convinto che l'Unione europea possa rimanere una prospettiva positiva di futuro solo se riuscirà ad essere effettivamente vicina ai cittadini”. Mentre in un'altra occasione disse che “il rischio maggiore per il Paese e per il Governo è legato alla perdita della stabilità politica che è uno degli elementi fondamentali per superare la crisi economica e finanziaria dell'Unione Europea”. Seppe prevedere il futuro quando ricordò l'importanza della stabilità nei confronti degli investitori stranieri “dai quali il nostro Paese dipende visto l'elevato livello di debito pubblico”.

Curriculum europeo

Si è specializzato in diritto comunitario ed europeo (College d'Europe, Bruges). Prima di assumere l'incarico di Ministro nel 2011, era dal 2006, giudice e poi Presidente di Sezione presso il Tribunale dell'Unione Europea (Corte di Giustizia dell'Unione Europea), a Lussemburgo. Ha lavorato, per oltre venti anni, alla Commissione europea, a Bruxelles, dove è entrato come funzionario, a seguito di un concorso pubblico. Nel corso della carriera, è stato fra l'altro: Capo di Gabinetto del Vice Presidente; Capo di Gabinetto del Commissario per il Mercato Interno, per la Fiscalità e per la Concorrenza; Direttore della Direzione Antitrust “Servizi”; Segretario Generale aggiunto della Commissione; Direttore Generale dei Policy Advisors del Presidente della Commissione (Bepa).

Nel nostro Paese

In Italia, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (1993-1994), ha guidato la Segreteria per gli Affari Comunitari del Presidente del Consiglio ed è stato membro del Comitato degli esperti per il Programma di Governo e del Comitato tecnico del Cipe per il coordinamento della politica economica nazionale con quella comunitaria. Ha insegnato Diritto Comunitario e dell'Unione Europea, in particolare diritto della concorrenza (College d'Europe, Bruges; Università Bocconi e Luiss). E' autore di numerose pubblicazioni scientifiche, fra le quali tre libri: uno sulla disciplina antitrust delle concentrazioni fra imprese; uno di lezioni di diritto comunitario; e uno sulla tutela della libera concorrenza nell'Unione europea. Fa parte del comitato di direzione di riviste giuridiche italiane ed estere; è membro fondatore del comitato di direzione del Journal of European Competition Law and Practice (Oxford University Press). Nel 2017 è stato nominato da Paolo Gentiloni consigliere della presidenza del Consiglio per la promozione del trasferimento a Milano dell'Ema. Sfida che però non è andata a buon fine.