Miur: “Nessuno dei bimbi sfollati perderà la scuola”

Nessuno dei ragazzi sfollati di Genova perderà un solo giorno di scuola”. E' quanto promette Giovanna Boda, capo Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del ministero dell’Istruzione, in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova avvenuto lo scorso 14 agosto.

Task force

Seconod il Miur, sono circa un centinaio i bambini che frequentavano le scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, nei quartieri di Sampierdarena e Cornigliano a cavallo del letto del torrente Polcevera. Le famiglie colpite seppur indirettamente dal crollo attendono da giorni di sapere dove abiteranno e che scuola frequentanno i loro figli. Un dramma nel dramma a cui il Miur sta cercando di rispondere in tempi brevissimi grazie all'istituzione di una task force che ha messo sul tavolo 2,8 milioni di euro per venire incontro a chi ha perso la casa o la perderà nel caso il ponte venisse demolito. I fondi impiegati serviranno anche per comprare l’arredo scolastico e i libri a chi li ha lasciati nelle case dove non ha più potuto rimettere piede.

La prima garanzia che arriva da viale Trastevere, si legge su Il Fatto Quotidiano, è che chi vorrà continuare ad andare nella scuola che frequentava lo potrà fare anche se ora abita dall’altra parte della città grazie all'istituzione di un trasporto ad hoc. “Un bambino – racconta Giovanna Boda – a cui è stata assegnata la casa a Quarto che dista parecchi chilometri dalla sua scuola ci ha scritto una lettera perché vuole ricominciare l’anno con la sua maestra e i suoi compagni. Lo accontenteremo”.

La continuità didattica è una priorità sia per il Miur che per gli assessori all’istruzione della Regione e del Comune che stanno lavorando a stretto contatto con Roma mettendo a disposizione delle famiglie sfollate anche un numero di telefono 0108331317 e una mail genova@ripartiamodallascuola.it. 

Il piano elaborato in collaborazione con la Regione, il Comune e i presidi prevedrebbe anche l’apertura extrascolastica di alcune scuole frequentate dai bambini sfollati e un supporto psicologico agli insegnanti che al rientro dovranno spiegare ai bambini pechè c'è un banco vuoto: quello di una delle 43 vittime di questa assurda tragedia.