Mirabelli: “Doppia maternità? Ecco perché non si è entrati nel merito…”

La Corte Costituzionale ha detto “no” alla trascrizione di un atto straniero che indica la doppia maternità di due donne, un pronunciamento che arriva dopo altre decisioni della giurisprudenza italiana che vanno in questa direzione. “La Consulta non è entrata nel merito della vicenda” avverte però il presidente emerito della Corte Costituzionale, Cesare Mirabelli che, intervistato da In Terris, parla anche del legislatore “più interessato agli interessi dell’adulto che ai diritti del bambino”.

 


Il presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli

La corte ha detto che è inammissibile per difetto di motivazione la questione di un atto di nascita con due madri. Come va letta questa decisione?
“E’ un decisione di inammissibilità processuale che non prende in considerazione il merito, perché è stata prospettata come non corretta la domanda del Tribunale di Pisa. Bisognerà aspettare la pubblicazione della motivazioni per comprendere meglio il giudizio della Corte, tuttavia è già stato chiarito l’errore dei giudici di Pisa che non hanno indicato quale sia la norma messa in discussione né la norma che debba essere applicata nel caso concreto”.

Il verdetto della Corte Costituzionale arriva però dopo quello della Corte di Cassazione dello scorso maggio che già aveva confermato che non può essere trascritto nei registri dello stato civile il provvedimento di un giudice straniero che ha riconosciuto il rapporto di filiazione anche da parte del componente di una coppia dello stesso sesso che non ha legami genetici col figlio del partner. In questo caso però c’era l’utero in affitto di mezzo…
“Nel caso giudicato dalla Cassazione si è presa posizione in base al principio di ordine pubblico, non possono essere infatti recepiti atti stranieri contrari all’ordine pubblico, ma sono state indicate altre vie come il percorso di adozione dei minori in casi particolari, mentre il tribunale di Pisa chiedeva correzione dell’atto di nascita per riconoscere una doppia maternità”.  

Quindi un conto è consentire un’adozione in casi particolari, un altro è riconoscere una doppia maternità al momento della nascita?
“Non esiste in natura la doppia maternità questo è evidente perché occorre sempre elemento maschile e femminile per la generazione. Ma al di là di questo abbiamo una decisione della Corte e dobbiamo vedere se nelle motivazioni entrerà nel merito”.

D’altra parte la giurisprudenza ci dice che si può non riconoscere la doppia genitorialità di due persone dello stesso sesso e allo stesso tempo garantire la continuità affettiva per il minore in caso di morte del genitore biologico. Insomma non c’è bisogno di avvallare teorie ideologiche su due genitori dello stesso sesso…
“Laddove vi siano condizioni concrete si può concedere l’adozione. Ma nel caso di Pisa che vede solo la pretesa genetica all’origine del rapporto, partendo al presupposto che dal matrimonio deriva la paternità doppia o maternità doppio, quindi siamo difronte ad una atteggiamento pretentivo degli adulti. Mentre nell’altro caso giudicato dalla Cassazione si valuta la concreta situazione in cui viene a trovarsi un minore, il rapporto affettivo consolidato e la prospettiva di sostegno”.

Sappiamo che la legge 40 vieta queste pratiche, la politica può intervenire colpendo chi le commette all’estero? ricordiamo che la Corte Costituzionale in riferimento all’utero in affitto ha parlato di pratica mina nel profondo le relazioni umane…
“Ci possono essere strumenti legislativi che possono sanzionare e scoraggiare chi compie queste pratiche ma c’è un problema di territorialità del diritto, tranne per alcuni reati riconosciuti da tutti gli stati. Di sicuro possiamo dire che complessivamente c’è una scarsa attenzione sui diritti del minore, parlo anche del diritto ad avere un padre e una madre, a fronte di una maggiore attenzione verso gli interessi degli adulti”.