Minniti: “Non subire ma governare i flussi migratori”

Un Ferragosto particolarmente caldo per il ministro dell’Interno, Marco Minniti. Dopo la bagarre dei giorni scorsi sulla questione migranti, legata in particolare al codice di condotta delle Ong, e al vertice di Foggia sul rafforzamento del nucleo investigativo pugliese dopo la strage di San Marco in Lamis, il guardasigilli ha tenuto la tradizionale conferenza del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, affrontando i diversi temi legati alla sicurezza del Paese. Inevitabile, per il capo del Viminale, porre grande attenzione alla tematica dei migranti, definita “un fenomeno epocale: l’obiettivo che ci siamo dati è di governare e non di subire i flussi migratori con il principio fondamentale è la sicurezza dei cittadini”.

Migranti e Libia

In merito all’afflusso di immigrati attraverso la tratta mediterranea, Minniti ha affermato che “i dati ci dicono che abbiamo una lieve flessione rispetto a quelli dello scorso anno. I fenomeni risentono di moltissime variabili, quindi serve cautela per approcciare i dati. Non commentavo quelli con flussi positivi e non li commento ora. Faremo un bilancio poi. Siamo ancora sotto il tunnel ma, per la prima volta, io incomincio a vedere la luce. Non so se sono troppo ottimista”. Per quanto riguarda la questione Libia, altro punto focale della sua azione all’Interno, il ministro ha spiegato che “comincia a muoversi qualcosa. Era fondamentale che la Libia, pur in un quadro di instabilità, producesse un doppio movimento, il primo nel controllo delle sue acque territoriali, il secondo nel controllo del confine Sud dal quale oggi passano i migranti ma domani potranno passare i foreign fighters di ritorno”.

Questione Ong

Strettamente legato al capitolo immigrazioni, l’argomento Ong, sul quale si è rischiato uno scontro di governo in merito al suddetto codice di condotta voluto dal ministro: “Rispettiamo chi non ha firmato, crediamo ci debba essere rapporto di fiducia tra il dispositivo di sicurezza e salvataggio nazionale e le Ong. Pensiamo che questo rapporto debba andare avanti per il salvataggio di persone nel Mediterraneo centrale; si pone poi la questione delle condizioni di vita, questo è l’assillo personale mio e dell’Italia. Su questo abbiamo lavorato e messo in campo una iniziativa, deve essere l’imperativo su cui lavorare insieme al governo libico”.

Incendi: “Il 70% in più dall’inizio dell’anno”

Attualissima, come la questione migranti, quella legata agli incendi, vera e propria piaga per l’Italia in questa caldissima estate 2017. Commentando l’inquietante dato relativo all’incremento del 70% di roghi dall’inizio dell’anno (con almeno mille interventi al giorno), Minniti ha spiegato che “alle Regioni spetta per legge la responsabilità primaria in questo campo… Vogliamo rafforzare l’iniziativa di prevenzione verso l’attività dolosa: gran parte degli incendi derivano da imperizia, in parte da negligenze comportamentali, come l’incendio nel Gran Sasso, in altri casi c’è un vero e proprio disegno criminale di singoli, in alcuni casi anche di volontari. Abbiamo messo in campo oggi un elemento di maggiore controllo del territorio con la protezione civile e l’arma dei carabinieri che faranno uso di nuove tecnologie”.

Minniti sull’ordine pubblico: “Situazione tranquilla”

Infine, una panoramica sul tema terrorismo: Minniti ha spiegato che, pur rimanendo alta l’allerta, non c’è “nessuna minaccia imminente. Nei primi 7 mesi abbiamo operato 67 espulsioni. Complessivamente dal 1 gennaio 2015 abbiamo avuto 199 espulsioni per ragioni di sicurezza: è uno strumento prezioso di prevenzione che altri Paesi non hanno”. Per quanto riguarda la sicurezza sul territorio, invece, il ministro ha affermato che “la situazione dell’ordine pubblico è tranquilla: nei primi 7 mesi abbiamo avuto il quadro di un Paese accogliente, con livelli buoni di sicurezza, ci sono le condizioni per proseguire nell’approccio positivo”.