Maxi truffa a Carige Vita: condanna a 8 anni per Giovanni Berneschi

L’ex presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi è stato condannato a otto anni e due mesi nell’ambito del processo per la maxi truffa ai danni del ramo assicurativo Carige Vita Nuova e che portò all’arresto del numero uno dell’istituto di credito e di altre sei persone. La sentenza è stata letta dopo circa due ore di camera di consiglio. Lo scorso novembre il pm Silvio Franz aveva chiesto per lui la condanna a sei anni.

“Mancava che mi sparassero – ha commentato a caldo l’interessato – in verità mi aspettavo l’ergastolo“. L’avvocato Maurizio Anglesi, legale di Berneschi, si è detto stupito dalla pronuncia. “Nessuno dei difensori, e credo nemmeno il pubblico ministero, si aspettava una sentenza così particolare. Comunque le sentenze non si commentano, si criticano solo in atto d’appello. Aspettiamo le motivazioni per capire come abbiano potuto pervenire a un simile risultato” ha detto Anglesio a chi gli chiedeva una considerazione sull’aumento di due anni e due mesi rispetto alla pena chiesta dal pm Franz. Poi ha ribadito: “questa sentenza richiederà un approfondimento in appello”.

Berneschi, che era stato arrestato nel 2014, sarà sottoposto alla libertà vigilata per tutta la durata della condanna. Condannati a sette anni Ferdinando Menconi, ex amministratore delegato del ramo assicurativo; cinque anni e otto mesi per il commercialista Andrea Vallebuona; nove anni e due mesi per l’imprenditore Sandro Maria Calloni; otto anni e sei mesi per l’imprenditore Ernesto Cavallini; un anno e due mesi per il commercialista Alfredo Averna, un anno e un mese per il notaio Piermaurizio Priori, e un anno e due mesi per l’avvocato Ippolito Giorgi di Vistarino.

Francesca Amisano, nuora di Berneschi, aveva patteggiato la pena a 2 anni e 3 mesi oltre alla confisca di beni per un totale di 1,3 milioni di euro. Per Berneschi il tribunale ha disposto la confisca di 26 milioni di euro, quattro per Calloni, 26 per Menconi, 30 per Cavallini. Berneschi e Vallebuona sono stati condannati anche al pagamento di una provvisionale, per le parti civili, di un milione e 800 mila euro. La maxi truffa, in base alle indagini condotte dalla guardia di finanza, consisteva nel far acquistare dal ramo assicurativo della banca immobili e quote societarie di imprenditori compiacenti a prezzi gonfiati, tramite perizie artefatte, per reinvestire le plusvalenze all’estero. La truffa avrebbe fruttato a Berneschi e agli altri indagati circa 22 milioni. Agli imputati la procura ha contestato, a vario titolo, il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e riciclaggio e il falso.