Mattarella: “Ricostruzione grande sfida nazionale”

A 10 anni dal terremoto de L'Aquila, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato oggi una dichiarazione ufficiale in ricordo delle vittime e dei feriti: il sisma provocò 309 morti, oltre 1.600 feriti e più di 10 miliardi di euro di danni. La scossa principale, verificatasi il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, ebbe una magnitudo pari a 6,3 sulla scala Richter.

Il discorso

“Sono trascorsi dieci anni da quel tragico 6 aprile che sconvolse L’Aquila: il terremoto provocò morte e distruzioni, colpì al cuore l’intero Paese, lasciò segni profondi e dolorosi che il tempo e l’impegno umano hanno in parte lenito ma mai potranno cancellare. Nel giorno del decennale il primo pensiero va alle vittime, al lutto straziante dei familiari, ai tanti sfollati, alle molteplici ferite inferte alle comunità. La Repubblica non dimentica. E, personalmente, desidero rinnovare ai cittadini di tutti i comuni colpiti i miei sentimenti di vicinanza e solidarietà”. “Il percorso della ricostruzione è cominciato, ma occorre procedere con forza perché ancora molto deve essere fatto. Il tessuto urbano de L’Aquila e dei comuni vicini va ricomposto e rivitalizzato, in modo che la società possa tornare a esprimere appieno i suoi valori civili, le sue relazioni umane, le sue attività economiche. Numerose abitazioni attendono di essere ristrutturate. Nei centri storici un grande patrimonio artistico è stato danneggiato, lesionato, in parte distrutto dal sisma. I restauri fin qui completati costituiscono un segnale di speranza, oltre che una testimonianza viva della solidarietà nazionale e internazionale che si è espressa verso gli aquilani. Speranza e solidarietà sono armi pacifiche e potenti, che dobbiamo far crescere per contrastare la sfiducia e la paura”.

“Dare un degno futuro ai giovani”

“La ricostruzione resta una grande sfida nazionale. È affidata alla responsabilità delle istituzioni, a tutti i livelli, che devono assicurare sostegno ai progetti, certezza e continuità nelle risorse, trasparenza nella gestione. Ma la ricostruzione avrà pieno successo se renderà protagoniste le comunità locali, se rigenererà le reti sociali e i luoghi dove si trovano le radici della vita civile. L’Aquila vanta una importante università, dispone di attività produttive d’eccellenza, può e deve utilizzare gli investimenti per potenziare l’innovazione. Il motore della ricostruzione va portato a pieno regime. Gli stessi cantieri devono diventare simbolo e incentivo alla speranza”. “I giovani de L’Aquila e dei comuni colpiti dal terremoto del 2009 hanno diritto alla rinascita delle loro città, dei paesi, delle comunità. Pensare al domani, e non soltanto all’oggi, è il nostro impegno davanti alle nuove generazioni. Lo dobbiamo ai giovani de L’Aquila anche ricordando quei ragazzi della Casa dello Studente, a cui il sisma spezzò i progetti di vita, e che nella memoria del Paese rappresentano ancora oggi il segno più penoso della tragedia del 6 aprile. Dare un degno futuro ai giovani è il traguardo più ambizioso del cammino di ricostruzione da percorrere”, conclude il Presidente della Repubblica.

Il ricordo di Fico e Casellati in Senato

In Senato, prima di rispettare un minuto di silenzio in Aula a Palazzo Madama, il presidente Elisabetta Casellati ha voluto ricordare “che il nostro Paese è bellissimo ma fragile” e che “la politica deve sempre ispirarsi alla tutela dell'ambiente e del territorio”. Intervenuto anche il presidente della Camera, Roberto Fico, secondo cui “occorre restituire dignità e qualità della vita” a “una comunità profondamente ferita che ha vissuto e vive tante difficoltà”.