Mattarella, l'alleato di Bruxelles

Nel duro braccio di ferro tra Roma e Bruxelles riguardo alla Manovra, dai palazzi dell'Unione calano un asso dalla manica: il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Ieri sera, dopo la bocciatura alla legge di bilancio da parte della Commissione Ue (mai era successo in passato), il capo dello Stato è intervenuto per lanciare un monito: “Bisogna rispettare l'equilibrio dei bilanci dal disordine possono arrivare contraccolpi per le fasce più deboli della nazione”. É una questione, spiega, “di responsabilità” che deve coinvolgere “chiunque svolga funzioni rappresentative, qualunque sia la sua militanza politica, perché si tratta di un bene comune, di un patrimonio indivisibile”.

Mattarella, intervenendo all'assemblea nazionale dell'Anci, dice di non voler criticare le scelte di politica economica del Governo e nemmeno sconfinare sui dettagli dei provvedimenti. “Non è mio compito entrare nel merito – afferma -. Penso sia giusto però sottolineare che la leale collaborazione tra le istituzioni non appartiene soltanto a un galateo formale, ma costituisce sostanza della vita della Repubblica, in quanto consente di svolgere meglio il servizio alla cittadinanza e, al tempo stesso, di far funzionare quel pluralismo di istituzioni, fondamentale per gli equilibri della democrazia”.

E poi prosegue, spiegando il motivo per cui, dal suo punto di vista, sarebbe necessario rispettare le indicazioni di Bruxelles. “La logica dell'equilibrio di bilancio – insiste il presidente – non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e, al contempo, occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità”. Basta poco per far saltare un Paese, osserva. “Il disordine di enti e della pubblica finanza può produrre contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro”. Ora l'Italia ha tre settimane per trovare un accordo con la Commissione Ue.