Mattarella: “Fu un secondo Risorgimento”

E'giovani facciano propri i valori costituzionali. La festa del 25 aprile ci stimola a riflettere come il nostro Paese seppe risorgere dopo la tragedia della seconda guerra mondiale”. Parole chiare quelle del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, arrivate durante una cerimonia al Quirinale con le associazioni dei combattenti in una vigilia della festa della Liberazione particolarmente movimentata, non solo per l'esposizione dello striscione inneggiante a Benito Mussolini esposto nei pressi di Piazzale Loreto. L'invito del Capo dello Stato è a considerare il 25 aprile come “un vero secondo Risorgimento italiano” e a farne memoria, tanto più per la sua vicinanza storica: “Conoscere la tragedia il cui ricordo è ancora vivo ci aiuta a comprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell'Europa che coinvolgono popoli a noi vicini. Domani in moltissime località verranno ricordati le donne e gli uomini, i civili e i militari, i sacerdoti che contribuirono al riscatto del nostro Paese”.

Mattarella: “Guardare al futuro”

Alle associazioni incontrate, il Presidente della Repubblica ha rinnovato la gratitudine per il loro impegno a far sì che la storia venga epurata da “interessate riscritture”, parlando della loro testimonianza come di un “monito permanente”. Mattarella, inoltre, ha ricordato che “la libertà non è un valore acquisito per sempre ma va difesa e sviluppata”. Il 25 aprile 1945, ha detto ancora, “fu il momento fondante della nostra democrazia”, il primo passo verso quella Costituzione “in cui tutti devono riconoscersi” e la cui tutela non deve essere un mero atto politico ma un'azione costante anche di tipo culturale. Il Capo dello Stato ha rilasciato un invito a guardare al futuro, così che “i giovani sappiano far propri i valori costituzionali” che hanno riportato l’Italia su un piano di rilievo nell'ambito della Comunità internazionale e che “ci hanno permesso di raggiungere traguardi sociali inimmaginabili”.