Mattarella: “Dovere e altruismo: questa è l'Italia vera”

L'Italia, “posto d'incontro per geografia e per storia”, è ovunque sinonimo di “genio, sapienza, armonia e umanità“. Per questo la responsabilità del nostro Paese è maggiore, nella misura in cui, in ogni dove, il nostro nome susciti “una grande apertura verso di noi, desiderio di collaborazione, simpatia nei confronti del nostro popolo, non solo per arte e paesaggi ma anche per politica di pace, ricerca di dialogo e rispetto reciproco, alto valore imprese e valore concittadini”. E' un discorso che richiama all'unità quello con cui il Capo dello Stato Sergio Mattarella chiude il 2019 della Repubblica, attorno a un Paese che, ovunque, suscita rispetto e ammirazione. Ma anche alla responsabilità si appella il Presidente della Repubblica, richiamando l'attenzione su quei problemi che affliggono il nostro Paese: “Abbiamo problemi da non sottovalutare: il lavoro che manca, forti disuguaglianze, esigenza di rilanciare sistema produttivo… Ci sono però ampie possibilità per affrontare e risolvere problemi e per svolgere un ruolo incisivo in Europa e nella Comunità internazionale. L'Italia riscuote fiducia e questo deve indurci a credere i noi stessi. Conosco le ferite delle nostre comunità, le attese di tanti italiani: dobbiamo aver fiducia e impegnarci nel comune interesse”.

Ridurre le disuguaglianze

L'umanità silenziosa del nostro Paese non ha “mai smesso di darsi da fare” cercando di creare quelle “condizioni che consentano alle risorse che abbiamo di esprimersi senza ostacoli”. In questo, ha spiegato il Presidente, è “necessario ridurre il divario tra Nord e Sud, le cui conseguenze non sono subite solo dal Meridione ma dall'intero Paese, frenato nelle sue potenzialità di sviluppo. Per promuovere fiducia, è decisivo il buon funzionamento delle istituzioni pubbliche che devono favorire coesione sociale. La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza“. Fondamentale, ha esortato il Capo dello Stato, è “sviluppare una cultura della responsabilità” che coinvolga ogni comparto dello Stato, “dalle formazioni politiche alle imprese e ai singoli cittadini. Questo aspetto costituisce il più forte presidio di libertà e difesa dei principi su cui si fonda la Repubblica” e quando si manifesta “si riflette sulle istituzioni”.

Cultura della responsabilità

I giovani sono il propulsore della nostra società ed è a loro che Mattarella invita ad “affidare responsabilità. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e realtà di un mondo sempre più interdipendente”. Il riferimento è all'emergenza climatica e ai ragazzi dei Fridays for Future: “Le scelte ambientali sono una indispensabile difesa della natura ma anche un'opportunità di sviluppo, di posti di lavoro, di connessione fra ricerca scientifica e industria”. Nel rivolgere un pensiero a Venezia e alle altre emergenze delle nostre terre, Mattarella ricorda “il tema della  tutela dell’ambiente è fondamentale per il nostro Paese. I giovani l’hanno capito. E fanno sentire la loro voce proiettati, come sono, verso il futuro e senza nostalgia del passato. Ogni società ha sempre bisogno di giovani, se possibile ancora di più oggi che la durata della vita è cresciuta e gli equilibri demografici si sono spostati verso l’età più avanzata”. Nei confronti degli anziani, la nuova condizione sociale “ci impone maggiore cura e attenzione”, così come richiede fiducia sui giovani “anche per evitare esodo all'estero” e alle famiglie, sulle quali “grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Fornire sostegno alle famiglie significa fare in modo che si realizzino progetti di vita”.

Social e media

Il senso civico è una virtù da coltivare. E ricorda per questo la tragedia di Alessandria, in cui tre vigili del fuoco sono rimasti uccisi in un'esplosione provocata per una truffa: “Quell'evento sembra offrire due immagini, una nobile, l'altra che non voglio neppure definire. L'Italia vera è dell'altruismo e del dovere. Quella autentica è l'Italia del sindaco di Rocca di Papa, che ha atteso che uscissero tutti dall'edificio sacrificando la sua stessa vita in un incendio. Senso civico anche per chi frequenta le piattaforme social: “Sono un’occasione per  ampliare le conoscenze” che, a volte, si trasformano “in uno strumento per denigrare, anche deformando  i fatti… Abbiamo bisogno di preparazione e di competenze. Ogni tanto si vede affiorare invece la tendenza a prendere posizione ancor prima di informarsi”.