Mafia Capitale, Alemanno si difende: “Un sindaco non può sapere tutto”

E’ il giorno della difesa per Gianni Alemanno. Dai microfoni di “Radio Anch’io” l’ex sindaco è tornato a parlare dell’indagine su “Mafia Capitale” che lo vede coinvolto come indagato. “Non si può pensare che chi sta al vertice di una amministrazione conosca tutto quel che vi accade” sono state le parole di Alemanno. Per quanto riguarda i suoi collaboratori finiti nell’inchiesta ha detto: “se non era possibile che io non mi accorgessi – ha spiegato – allora lo stesso discorso può valere per Walter Veltroni con il suo vice capo di Gabinetto Luca Odevaine. Odevaine era fuori dalla mia amministrazione e non poteva avere a che fare con me e con la mia amministrazione e Verini si dimentica che Odevaine era abbastanza noto per essersi cambiato il cognome per non farsi prendere perché aveva già commesso dei reati”.

Tutti responsabili dunque, compreso Marino “che ha messo una persona oggi indagata a guidare la commissione trasparenza”. Quanto all’attuale amministrazione Alemanno si dice convinto che “Marino sia pulito come lo sono io e tutti i sindaci che hanno governato Roma e sono per la maggioranza di centrosinistra”. Tuttavia sarebbero opportune, secondo l’ex primo cittadino, le dimissioni di massa dell’intera Assemblea Capitolina. “I partiti dovrebbero fare un passo indietro rispetto a questo consiglio comunale e chiedere di tornare al voto. Poi Marino si può ricandidare”.