L'Ue: “Costi-benefici? Italia chiarisca”

Stiamo ancora studiando” l'analisi costi-benefici sulla Tav ricevuta la scorsa settimana, e “chiederemo alcuni chiarimenti alle autorità italiane“. Così la portavoce della commissaria europea ai Trasporti, Violeta Bulc, che ha ricordato: “Non c'è una scadenza fissata” imminente sullo stop ai fondi Ue “ma certo più passa il tempo e accumuliamo ritardi, più i rischi aumentano“. 

Valutazione

“Sappiamo – ha aggiunto – che c'è una certa programmazione e una scadenza per l'accordo di finanziamento ed è vero che stiamo accumulando un certo ritardo” con la “sospensione di appalti pubblici importanti” sulla Tav, per questo Bruxelles sta “monitorando la situazione da vicino“. E, “a seconda dell'evoluzione delle prossime settimane dovremo vedere se saranno realmente programmati cambiamenti all'accordo di finanziamento” e se saranno quindi “necessarie” modifiche “al livello di finanziamento Ue“, ha spiegato il portavoce della Commissione Ue.

Tempi lunghi

L'incontro con le autorità italiane in merito all'analisi costi-benefici sulla Torino-Lione, secondo quanto si apprende, si terrà molto presto ma sarà solo a livello tecnico. Al momento non è infatti previsto nessun vertice tra il ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, e la commissaria Bulc. Solo a giugno (quindi dopo le elezioni europee) è previsto il check-up dei progetti Ue prioritari finanziati con i fondi Cef, in cui rientra la Tav, mentre si fa di solito a fine anno il bilancio sui finanziamenti. Per una qualsiasi modifica dell'accordo di finanziamento con l'Ue in ogni caso sono necessari tempi tecnici lunghi, e questa non può quindi essere procrastinata sino all'ultimo momento.

La Lega

Sulla Tav prosegue, intanto, il dibattito nel governo. La Lega ribadisce la necessità dell'opera e dice che, in caso contrario, andrebbe riscritto il patto di governo. “Nel contratto di governo non c'è scritto no alla Tav”, ha detto Gian Marco Centinaio, ministro dell'Agricoltura e del Turismo, in visita a Mosca. “E visto che spesso, quando apro bocca, mi trovo un deputato, o della Lega o dei Cinque Stelle, che alza subito la bandierina del contratto di governo, oggi la bandierina la alzo io”, prosegue. “Io mi attengo a quel contratto e in caso contrario, se non va più bene, non è attuale, ci si siede al tavolo, si ragiona e si scrive che la Tav non è indispensabile“. 

Opposizione

Il capogruppo del Pd Graziano Delrio, da parte sua, ha chiesto in Aula l'inversione dell'ordine del giorno per passare subito all'esame delle mozioni, già calendarizzate, sulla Tav. “Si finisce con il disattendere accordi internazionali ratificati con il voto del Parlamento, c'è un grande problema di credibilità del Paese”, ha spiegato l'ex ministro contestando il metodo della redazione dell'analisi costi-benefici della Torino-Lione.