Lo Stato dovrà recuperare 84milioni dall'azienda

L'Ilva continua ad essere al centro di attenzioni, anche dell'Europa, e di polemiche nell'alveo politico italiano. È giunta oggi la decisione dell'antitrust dell'Unione europea sugli aiuti di Stato all'azienda siderurgica.

L'indagine “ha riconosciuto la compatibilità con il quadro normativo europeo sugli aiuti di Stato delle misure adottate dal governo italiano a partire dal 2014 alla sola condizione della rideterminazione di maggiori interessi con riferimento a due specifiche misure (un finanziamento ed una garanzia) che corrispondono a 84 milioni su un valore di oltre due miliardi del totale delle misure investigate”.

“Grande soddisfazione” per la decisione resa nota dalla Commissione europea è stata espressa dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Affermando che l'intervento statale per garantire l'operatività all'azienda e l'attuazione dei processi ambientali “è stato caratterizzato da condizioni di massima correttezza, trasparenza ed apertura”, il ministro ha aggiunto: “Ritengo che si tratti di una tappa significativa di un percorso lungo e complesso per garantire il futuro del più grande sito siderurgico europeo“.

La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha inoltre precisato che “l'indagine Ue non avrebbe intralciato gli interventi urgenti di bonifica ambientale senza ritardi nell'area di Taranto per proteggere la salute degli abitanti”.

Alla soddisfazione di Calenda riguardo alla decisione dell'Europa fa da contraltare lo scontro che il ministro dello Sviluppo sta avendo con il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Se non si ritira il ricorso, spegneremo gli altiforni”, ha detto Calenda a proposito del ricorso al Tar presentato dalla Puglia. La data da segnare in calendario è il 22 dicembre, domani, quando i sindacati, il Governo, la cordata che ha vinto la gara e gli Enti Locali pugliesi si riuniranno al Ministero dello Sviluppo Economico per trovare una soluzione.