Legge elettorale, l’esame delle proposte inizierà dopo le motivazioni della Consulta

L’esame delle proposte di legge in materia elettorale inizierà dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza della Consulta sull’Italicum. Lo ha deciso la commissione Affari Costituzionali della Camera. I

All’ufficio di presidenza il capogruppo del Pd Emanuele Fiano ha da una parte chiesto l’incardinamento del ddl del Pd che ripropone il Mattarellum, dall’altra ha detto che occorre attendere le motivazioni della sentenza della Corte; questo però non impedisce, ha sostenuto, che nell’attesa si possa iniziare la discussione generale. Sul fronte opposto tutti i gruppi che avevano chiesto, in una lettera alla presidente della Camera Laura Boldrini e al presidente della Commissione Andrea Mazziotti, di non cominciare neanche la discussione prima delle motivazioni. Questo sia per ragioni di Regolamento della Camera (articolo 108) sia perché se non si conoscono le ragioni seguite dalla Corte nel suo pronunciamento, è difficile avanzare una proposta che non rischi poi di essere illegittima.

Per M5s Federica Dieni ha chiesto di iniziare subito l’esame del ddl da loro proposto (che estende il sistema della Camera al Senato) perché “sicuramente” esso è costituzionale. Anche la Lega, con Cristian Invernizzi, ha sollecitato un pronto inizio dell’esame: “il popolo si è espresso per un voto anticipato” ha spiegato riferendosi al referendum del 4 dicembre. Alla fine il presidente Mazziotti ha osservato che se è vero che il Regolamento della Camera impone di attendere le motivazioni della sentenza della Consulta, ciò non impedisce di incardinare intanto le diverse proposte di legge. Così si è deciso di procedere a questo atto formale per il giorno 9 febbraio, attendendo però le motivazioni per iniziare concretamente l’esame. La data di pubblicazione delle motivazioni non è ancora nota.

“Il Pd oggi ha dimostrato che vuole arrivare a fine legislatura – hanno commentato i membri grillini della Commissione – . Hanno fatto melina in prima commissione, affermando di voler aspettare le motivazioni della Corte costituzionale. In realtà non vogliono far arrivare nessun testo sulla legge elettorale, all’esame dell’Aula, in programma il prossimo 27 febbraio. Non hanno minimamente considerato il nostro Legalicum“.

Soddisfatta, invece, Forza Italia, secondo cui ha prevalso “la linea della ragionevolezza e del buon senso. Nessuna forzatura dunque, ma grande serietà e responsabilità”. Il presidente Mazziotti di Celso, si legge nella dei deputati azzurri, “con grande equilibrio, ha deciso di accogliere la proposta di Forza Italia, Civici e Innovatori, Democrazia Solidale-Cd, Area popolare, Sinistra italiana-Sel, Idea e Ala-Scelta Civica, di dare avvio ai lavori per la riforma della legge elettorale solo di seguito al deposito delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sull’Italicum. Ricordiamo che l’articolo 108 del Regolamento Camera, prevede l’esame congiunto delle sentenze della Consulta con le proposte di legge sul medesimo argomento. Questa linea, che ben ha interpretato il presidente Mazziotti di Celso, era stata anticipata da una lettera firmata dai deputati Monchiero, Sisto, Gigli, Misuraca, Brunetta, Lupi, Vaccaro, Scotto, Romano, indirizzata alla presidente di Montecitorio, Laura Boldrini, e al presidente della Commissioni Affari costituzionali”.