LEGALITA’, PANNELLA IN SCIOPERO DELLA FAME PER AIUTARE MATTARELLA

Marco Pannella è di nuovo in sciopero della fame. Il leader del partito radicale ha deciso di smettere di mangiare di bere per sostenere Sergio Mattarella nella sua lotta a sostegno della legalità. Al Presidente della Repubblica ha detto: “Da ieri sera non bevo, oltre ad aver smesso di nutrirmi, per trasmettere spiritualmente a te la forza che speriamo tu abbia di far rispettare la legge, questo è il mio messaggio. Il messaggio di Napolitano del 2014 sulla giustizia lo riteniamo di estrema attualità”. In diretta su Radio Radicale Pannella ha detto di voler convocare quanto prima il senato del partito, “ci assumiamo la responsabilità di dire che interveniamo per garantire il rispetto del diritto e della legalità. Sono qui per dire: dalla mezzanotte di ieri sera sono in iniziativa nonviolenta per per aiutare i massimi magistrati della Repubblica Italiana perché vi sono cose che stanno incalzando”.

Pannella ha detto che intende aiutare “Mattarella e il presidente del Consiglio perché annuncino quello che intendono fare, noi li aiuteremo a far rispettare le decisioni che vorranno prendere”. Sulla base di quanto le giurisdizioni stanno ribadendo “devono essere tutte rispettate, quindi dobbiamo prendere atto, rispetto per la giustizia, va recuperata la fase delle indagini. Sappiamo che ci viene ingiunto di rientrare nel rispetto del nostro diritto e della nostra legalità per quel che riguarda la non ragionevole durata dei processi che ne distorce i connotati”.

Secondo il segretario radicale “si aprono “processi”, “indagini” che si perdono per strada e “non solo non hanno ragionevole durata, ma non hanno conclusione. Noi abbiamo sempre affermato, in totale sintonia con Napolitano e il suo messaggio, che se viene riscontrata una situazione di non legalità immediatamente occorre correggerla e rientrare nella legalità. Ma questo non accade. A questo punto, ha osservato Pannella, “è necessario che venga ristabilito il rispetto del diritto e dei diritti per quel che riguarda la giustizia, i processi e di conseguenza le carceri, il ruolo dei magistrati di sorveglianza, per esempio”.